Fondazione Arena: i lavoratori hanno già dato

     


Fondazione Arena: i lavoratori hanno già dato Il deputato veronese annuncia interrogazione e chiede mobilitazione per salvare istituzione. «Il ministro incontri subito dipendenti e sindacati»
Roma, 17 Ottobre 2018
«I lavoratori hanno già dato. Nessuno si sogni di chiedere altri sacrifici ai dipendenti e ai collaboratori della Fondazione Arena. E il Ministero dei Beni culturali si decida finalmente a ricevere le rappresentanze sindacali che da mesi chiedono un incontro». Il deputato veronese Diego Zardini sta preparando un’interrogazione urgente al ministro per chiedere come intende risolvere la questione di uno dei principali enti produttori e divulgatori di cultura italiani.
«In questi giorni ho sentito molti lavoratori», riporta Zardini, «e questa mattina ho parlato con alcuni dei rappresentanti sindacali. La loro situazione è molto pesante e credo dovremo farci carico tutti delle loro angosce, non solo a parole: in passato solo di mancati stipendi i lavoratori hanno lasciato a Fondazione circa 6 milioni di euro. Ora il ministero chiede altri 3 milioni di euro. Lo reputo profondamente sbagliato, non ci si può accanire contro i lavoratori. A molti chiederanno 3.000 euro, a quelli stagionali 500 euro e in entrambe le categorie ci sono molti che nel frattempo hanno perso il lavoro».
«Se qualcuno ha sbagliato dovrà risponderne», afferma il deputato, «ma non certo il personale che in questi anni ha assicurato la continuità del lavoro nonostante le incertezze. Temo che, in realtà ci sia da parte del governo il tentativo di fronteggiare le nuove spese – guarda caso pari esattamente a 3 milioni di euro – dovute ai dipendenti che a breve rientreranno a lavorare per 12 mesi».
Prima che la situazione peggiori ulteriormente, conclude Zardini, «invito il ministro Bonisoli a incontrare immediatamente lavoratori e rappresentanti sindacali e la città a mobilitarsi per difendere la Fondazione Arena. Con l’amministrazione comunale chiediamo un incontro al ministero Economia e Finanze per affrontare il nodo stipendi. Non può finire così».

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Ritardati pagamenti PA: Zardini chiede più trasparenza

     



Ritardati pagamenti PA: Zardini chiede più trasparenza Depositato un progetto di legge per inserire i ritardi tra le performance

Roma, 9 Ottobre 2018

Il deputato veronese Diego Zardini ha depositato un progetto di legge per rendere più trasparenti dati sui ritardati pagamenti della pubblica amministrazione italiana.

«Gli indicatori utilizzati oggi», spiega Zardini, «hanno il limite di essere ‘leggibili’ solo dagli addetti ai lavori, mentre risultano di difficile comprensione per l’opinione pubblica e spesso anche per le imprese creditrici».

Il progetto di legge indica tutti i nuovi dati che le pubbliche amministrazioni devono fornire sulla situazione relativa ai ritardi nei pagamenti ed esplicita che i dati e le informazioni relative ai pagamenti devono essere mantenute pubbliche per consentire la creazione di serie storiche comparabili. Si prevede, inoltre, al fine di potenziare e di velocizzare i processi di pagamento, che ogni amministrazione sia tenuta ad inserire nel piano della performance l’obiettivo di miglioramento dei tempi medi di pagamento rispetto all’anno precedente fino al conseguimento dei tempi stabiliti dalla normativa vigente.

L’inserimento nel piano della performance dei tempi medi di pagamento delle pubblica amministrazione consente infatti di applicare anche a questo settore la misurazione e la valutazione della performance e la partecipazione dei cittadini e degli utenti al processo di misurazione della performance organizzativa, richiedendo alle amministrazioni di adottare sistemi consolidati di rilevazione del grado di soddisfazione e di sviluppare le più ampie forme di partecipazione.

«L’Italia», ricorda Zardini, «dopo aver recepito la direttiva europea in materia, è stato tra ai paesi che maggiormente hanno contratto i tempi di pagamento tra il 2011 e il 2014. Nonostante ciò, nel 2018 rispetto alla media europea di 42 giorni, l’Italia ha accumulato un ritardo dei suoi pagamenti di ben 63 giorni. Una maggiore trasparenza su questo tema contribuirà a stimolare la pubblica amministrazione e i suoi dirigenti a conformarsi alla normativa italiana ed europea».

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Aborto: mozione illiberale, misogina e antistorica

     



Aborto:mozione illiberale, misogina e antistorica Zardini: La destra a Verona apertamente contro le donne.

Verona, 5 Ottobre 2018

«La destra sta tentando di trasformare Verona nell’avamposto conservatore d’Italia, ma non ci riuscirà. Con una mozione illiberale, misogina e antistorica, la maggioranza in consiglio comunale attira l’attenzione nazionale sfregiando l’aura internazionale e cosmopolita della città. Verona dovrebbe essere la porta dell’Europa e invece la sua classe dirigente politica si riduce a discussioni con un armamentario ideologico pre illuministico. Le donne e gli uomini di Verona non si riconoscono in questa immagine povera e gretta che state offrendo al mondo. Non vi permetteremo di arginare le libertà conquistate nel secolo scorso». Lo dichiara il deputato veronese Diego Zardini.

La scelta di votare a favore della mozione è stata una scelta individuale di Carla Padovani e non condivisa dal resto del Gruppo del PD del Comune di Verona, che infatti si è schierato compattamente contro. Una scelta che oltre a non essere stata condivisa non è in alcun modo condivisibile visto l'inaccettabile attacco ideologico alla Legge 194 contenuto nel testo.

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Comuni: sblocco avanzi merito Pd e Consulta

     

COMUNI Sblocco avanzi merito Pd e Consulta Zardini, «Usano soldi messi da governo Gentiloni e tolti alle periferie»
Roma, 3 Ottobre 2018
«I Comuni italiani potevano già spendere gli avanzi di amministrazione senza questa carnevalata allestita dai parlamentari della Lega e del Movimento 5 Stelle». Il deputato veronese Diego Zardini spiega che «Lo sblocco degli avanzi è dovuto in base a due pronunce della Corte Costituzionale, la 247 del 2017 e la 101 del 2018. I provvedimenti hanno modificato le norme sulla finanza locale segnando il principio che gli avanzi di amministrazione restano nella disponibilità degli enti. Per utilizzare quelle risorse, comuni e città metropolitane, non hanno alcuna necessità di chiedere spazi».
Non è un caso se «la Ragioneria dello Stato si limiti ad applicare le due pronunce», sottolinea Zardini, «e la circolare del Mef che non nasce certo dal lavoro né dall’esperienza dei parlamentari leghisti, dei quali non è registrato alcun atto parlamentare a riguardo».
Rispetto alle risorse utilizzate, attacca Zardini, «sono state scippate dagli stessi bilanci dei Comuni con il blocco del bando periferie per un totale di 140 milioni di euro e quelle stanziate dal precedente esecutivo per 900 milioni di euro».
Prima delle pronunce della Consulta, ricorda infine il deputato, «i governi del Partito democratico avevano escluso dal patto di stabilità tutte le spese dei Comuni riconducibili ai settori più rilevanti della sicurezza idrogeologica e degli edifici scolastici».

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Lupo: la Regione avvii confronto con il Ministero

     



Lupo: la Regione avvii confronto con ministero Zardini, «Il piano di contrasto dei predatori è fermo da anni per i veti»

Verona, 28 Settembre 2018

«La Regione Veneto ha lasciato scadere il programma europeo LIFE per la gestione del lupo. Come conseguenza, tutte le risorse per i ristori agli agricoltori e alle aziende agricole devono essere erogate dalla stessa Regione». Il deputato veronese Diego Zardini ritiene che «la situazione si stia facendo insostenibile» e chiede alla Regione di «avviare prima possibile il confronto con il ministero dell’Ambiente per varare finalmente il “piano lupo”, bloccato da troppo tempo per una serie di veti proprio delle regioni».

D’altro canto è necessario ragionare sugli strumenti di difesa della popolazione e delle imprese. «È chiaro che prendere i lupi a fucilate come è stato fatto pochi giorni fa non è una risposta», afferma Zardini. «Ma non lo è nemmeno lasciare soli gli agricoltori, senza strumenti per arginare le predazioni e senza ristori economici».

«Gli oltranzismi, da una parte e dell’altra», sottolinea il deputato, «esasperano il problema. Tra l’altro, il programma LIFE consentiva di raccogliere una serie di dati su movimenti, consistenza dei branchi e atteggiamento dei lupi che sono determinanti per attuare azioni di contrasto».

Anche il ministero dell’Ambiente deve cominciare a prendere delle contromisure, aggiunge Zardini. «Se non si trova un accordo con le Regioni, vuol dire che deve trovare una mediazione, non può semplicemente archiviare il piano, perché il problema lupo c’è, è reale e va affrontato».

Il deputato veronese la prossima settimana depositerà un’interrogazione alla Camera per chiedere al ministero dell’Ambiente cosa intende fare per la gestione del lupo e quali misure intende adottare per sostenere le imprese agricole e gli allevatori.

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Edilizia scolastica: sbloccati 8,6 milioni per scuole veronesi

     

l’elenco delle scuole veronesi coinvolte
l'articolo de L'Arena
EDILIZIA SCOLASTICA Sbloccati 8,6 milioni per scuole veronesi Zardini, «La conferenza unificata ha accolto le nostre proposte»
Verona, 20 Settembre 2018 _ Si sbloccano 8,5 milioni di euro per l'edilizia scolastica nel Veronese. A darne notizia il deputato Diego Zardini, che ha seguito da vicino la questione attraverso atti formali e numerosi interventi. «La buona notizia arriva dalla Conferenza Unificata in cui si è raggiunto un accordo che conferma la bontà delle scelte del governo Gentiloni e dà ragione alle nostre tesi», riferisce il deputato: «con la volontà politica e un pizzico di buonsenso si poteva risolvere il problema molto prima. Invece, è stato fatto grazie alle nostre pressioni, a quelle dei sindaci e alla disponibilità del ministero di ascoltare le nostre proposte».
Ora deve essere diffuso dal ministero il nuovo elenco, che ricalcherà nella sostanza quello già stabilito con decreto del 21 dicembre 2017, a cui farà seguito una nota a tutti i Comuni. Da mesi i fondi erano in stallo per l'interpretazione restrittiva di una sentenza della Corte costituzionale, producendo incertezze nei tempi e sui bilanci delle amministrazioni locali, anche in Veneto dove sono in ballo progetti per l’adeguamento antisismico e strutturale delle scuole per 65 milioni di euro.
«E’ la dimostrazione che un’opposizione costruttiva e non pregiudiziale è utile ai territori e talvolta persino al Governo», fa notare Zardini. «Questi soldi sono il frutto di scelte che vengono dal passato e che vanno incontro alle esigenze di molte comunità locali. Ora si proceda speditamente verso l’apertura dei cantieri così a lungo attesi e di vitale importanza per garantire la sicurezza dei nostri ragazzi».

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