Manutenzione viaria: dal MIT 5,2 milioni per le strade provinciali

     



Manutenzione viaria: dal MIT 5,2 milioni per le strade provinciali

Roma, 15 giugno 2020 Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha stanziato oltre cinque milioni e 200 mila euro per la messa in sicurezza della rete viaria della provincia di Verona per il periodo 2019 - 2033. Lo rendono noto i deputati veronesi del Partito democratico Alessia Rotta e Diego Zardini. «L’intervento», spiegano i deputati, «rientra nel quadro di un programma straordinario di manutenzione delle infrastrutture stradali. Le risorse garantiranno la messa in sicurezza delle nostre strade e potranno essere utilizzate prioritariamente su ponti, viadotti e gallerie e per monitorare anche attraverso dispositivi tecnologici e sensori la stabilità delle strutture». Il piano straordinario di manutenzioni stradali era stato deciso dai precedenti governi a guida Pd e potrà rappresentare uno strumento fondamentale per contrastare e prevenire il degrado della rete stradale e gli incidenti. Le risorse saranno trasferite alla Provincia di Verona entro il 30 giugno di ogni anno in base al programma quinquennale di interventi che la stessa Provincia dovrà redigere. I fondi del 2019 saranno invece trasferiti entro il 30 giugno 2020 e saranno utilizzati per interventi di manutenzione straordinaria ritenuti urgenti e non necessitano di preventiva programmazione. Il trasferimento delle risorse relative alle successive annualità è effettuato sulla base del Programma quinquennale 2020 - 2024 che la Provincia deve presentare alla Direzione generale per le strade e le autostrade e per la vigilanza e la sicurezza nelle infrastrutture stradali del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti inderogabilmente entro il 31 ottobre 2020, data di scadenza della presentazione del programma 2021 – 2024.

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CONTRIBUTI STATALI: agli enti locali subito 1 miliardo

     

CONTRIBUTI STATALI
Agli enti locali subito 1 miliardo Zardini: «Il governo in soccorso di Comuni e Province. Entro l’estate in totale saranno erogati 6 miliardi di euro». Riepilogo delle misure nazionali ed europee
Verona, 2 giugno 2020
«La prima tranche di 1.150 milioni di euro erogata la settimana scorsa ai Comuni e alle Province in tutta Italia è la risposta del governo alle esigenze degli amministratori locali». Il deputato veronese Diego Zardini ricorda che gli enti locali negli oltre due mesi di blocco dovuto al Coronavirus hanno subito un calo drastico di entrate tra cui tributi, rette scolastiche, abbonamenti di impianti sportivi e altro.
Il governo, grazie anche al lavoro del sottosegretario all’Interno Achille Variati, ha stanziato la settimana scorsa 3,5 miliardi di euro come contributo straordinario per consentire agli enti locali di esercitare le proprie funzioni e continuare a fornire servizi ai cittadini. I fondi anticipati venerdì sono circa un terzo del totale stanziato. «Entro la fine di giugno a Comuni e Province arriverà il saldo e c’è l’impegno della maggioranza in Parlamento e del Governo per stanziare ulteriori 3 miliardi di euro, sempre per gli enti locali, entro l’estate. Per i Comuni e le Province del Veneto sono dunque subito disponibili 84,5 milioni di euro e ne arriveranno altri 169 alla fine di questo mese. Dall’inizio della pandemia si tratta della terza misura decisa dal governo a sostegno degli enti locali, dopo il contributo a sostegno dei fabbisogni alimentari (400 milioni in Italia, 28 milioni in Veneto) e l’anticipo del contributo di solidarietà avvenuto nel corso di maggio».
Il riepilogo di tutte le misure finanziarie decise a livello europeo e nazionale a sostegno dell’occupazione, delle imprese, del commercio.
IL DECRETO cd CURA ITALIA (D.L. 17 MARZO 2020, N. 18)
Prevede un insieme organico di misure fiscali e di politica economica volte ad assicurare il necessario supporto economico ai cittadini e alle imprese di tutto il Paese agendo lungo quattro linee principali di intervento. 1. il potenziamento del sistema sanitario. 2. la protezione del lavoro e dei redditi con misure volte a proteggere i redditi e il lavoro ed evitare l’aumento delle disuguaglianze e della disoccupazione attraverso l’estensione della platea dei beneficiari degli ammortizzatori sociali esistenti (Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, il Fondo di Integrazione Salariale e la Cassa Integrazione Guadagni in Deroga); la riduzione in toto o in parte l’orario di lavoro dei dipendenti e la sospensione dei licenziamenti per motivi economici durante il periodo di emergenza. 3. la liquidità delle imprese e delle famiglie: dispone lo slittamento delle scadenze fiscali relative a oneri tributari e contributivi; prevede l’obbligo di mantenimento delle linee di credito delle banche per rispondere all’eccezionalità̀ e urgenza di liquidità soprattutto delle piccole e medie imprese (PMI); riconosce garanzie dello Stato su finanziamenti ed esposizioni assunte dalla Cassa Depositi e Prestiti in favore di banche e intermediari finanziari che eroghino finanziamenti alle imprese colpite dall’emergenza e operanti in specifici settori. 4. la sospensione delle scadenze per il versamento delle imposte: prevede aiuti settoriali per comparti danneggiati, quali turistico-alberghiero, trasporti, ristorazione e

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Fondazione Arena: il Governo non ha ancora ricevuto la richiesta di deroga

     



Fondazione Arena: il Governo non ha ancora ricevuto la richiesta di deroga Zardini: «Siamo al teatro dell’assurdo. La propaganda sta affossando la possibilità di riuscire ad avere la deroga»

Roma, 28 maggio 2020 «Stiamo parlando del nulla. Come detto dal Sindaco e da Cecilia Gasdia, il fantomatico protocollo di intesa ad oggi non è stato mandato a nessuno del Governo. Per cui come è possibile dire di no a chi deve ancora fare la domanda?». Il deputato veronese Diego Zardini, commenta così le polemiche dei colleghi leghisti circa l’ordine del giorno al decreto liquidità, che neppure aveva nell’impegno la richiesta al Governo di derogare ai mille spettatori, come emerge dalla foto allegata. «Occorre essere leali quando si chiede una collaborazione a tutti i partiti, questi metodi sono irrispettosi e inefficaci. Se si vuole una mano come ci è stata chiesta, noi per Verona ci siamo sempre, come quando con la riapertura dei termini della Legge Bray abbiamo salvato Fondazione dalla liquidazione già votata dal Cda di allora. Ci diano il Protocollo di sicurezza e speriamo sia ben fatto, perché deve correggere le linee guida del Comitato Tecnico Scientifico, che sapeva perfettamente che l’Arena di Verona come molti altri sito, stadi ecc. sono all’aperto e hanno tanti posti a sedere», aggiunge Zardini.

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LAVORO: regolamentare lo smart working

     


LAVORO Zardini: «Regolamentare lo smart working»
Roma, 19 maggio 2020 «Non abbandoniamo il lavoro agile perché l’epidemia non è finita e può aiutare a contenere la recrudescenza oltre a ridurre in modo considerevole la pressione sul trasporto pubblico». Il deputato del Partito democratico, Diego Zardini, raccoglie l’esortazione del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, secondo cui questa modalità di lavoro va comunque regolamentata. «Ci sono diversi punti da definire», concorda Zardini, «dall’organizzazione del lavoro ai limiti orari, dalle pause alla sicurezza, senza contare la necessità di un’adeguata formazione e un relativo trattamento economico. In ogni caso è un tema da affrontare perché senza dubbio lo smart working costituisce un elemento di innovazione tecnologica e sostenibilità che ha un grande valore per sostenere l’economia e potrà contribuire ad un cambiamento organizzativo e di mentalità focalizzato sul lavoro per obiettivi». Ovviamente va regolamentato contrattualmente, conclude Zardini, «perché dopo l’emergenza che ha colto impreparato il sistema produttivo, ora per sistematizzarlo serve una contrattazione per consentire a tutti, lavoratori e imprese, di cogliere questa opportunità».

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DL LIQUIDITÀ: impegno a non delocalizzare per imprese che chiedono garanzia statale sui prestiti

     



DL LIQUIDITÀ: impegno a non delocalizzare per imprese che chiedono garanzia statale sui prestiti Emendamento presentato in commissione a firma Zardini e Pezzopane

Roma, 18 maggio 2020 Le imprese che riceveranno la garanzia dello Stato per l’emissione di prestiti bancari non potranno delocalizzare gli stabilimenti produttivi dall’Italia verso altri Paesi. Lo prevede un emendamento al decreto liquidità, in corso di conversione alla Camera dei Deputati. L’emendamento, sollecitato dalle parti sociali, è stato presentato in commissione congiunta Attività produttive e Finanze dai deputati del Partito democratico Stefania Pezzopane e Diego Zardini. «È importante che le garanzie fornite dallo Stato siano destinate a imprese con siti produttivi in Italia e con lavoratori assunti sul territorio nazionale», spiegano i Dem. «Dobbiamo essere certi che li sforzi e gli impegni che stiamo tutti facendo per stimolare la ripartenza dell’economia e del lavoro siano correttamente destinati alle aziende e ai lavoratori italiani». La previsione è rafforzativa della condizionalità già espressa nel testo, ovvero che la necessaria destinazione del finanziamento sia indirizzata a sostenere spese di personale, investimenti o capitale circolante per stabilimenti e attività produttive localizzati in Italia; tale condizionalità deve essere prevista oltre che nella fase di accesso alla garanzia del finanziamento anche in modo strutturato nel tempo. La durata delle garanzie per i prestiti richiesti dalle imprese ha una durata di sei anni.

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#DecretoRilancio: Manovra senza precedenti per la ripresa

     


#DecretoRilancio: Manovra senza precedenti per la ripresa Zardini: «Bisognerà fare di più, ma c’è attenzione a turismo e commercio»

Roma, 14 maggio 2020 «Con una manovra senza precedenti dal Secondo dopoguerra, il governo ha messo le basi per far ripartire il Paese dopo due mesi di stop forzato». Il deputato veronese Diego Zardini, commenta così il decreto varato dal Consiglio dei ministri che prevede una spesa di 55 miliardi «a favore di imprese, lavoratori e professionisti in oggettiva difficoltà. Tra le misure inserite ricordo gli interventi a fondo perduto per le imprese, il taglio dell’Irap di giugno per le imprese con fatturato fino a 250 milioni di euro l’anno e l’intervento sul comparto turistico. La riduzione di affitti e bollette vale infatti oltre che per i commercianti anche per le attività turistiche. Inoltre, alberghi e stabilimenti balneari beneficeranno dell’abolizione della prima rata dell’Imu». «C’è ancora moltissimo da fare per affrontare una Fase 2 che si annuncia difficilissima», afferma Zardini, «ma il pacchetto di interventi statali costituisce una prima base. Ora tocca anche alle Regioni fare la propria parte. Serve e lo chiedono i cittadini, i commercianti e gli imprenditori, la leale collaborazione tra enti e livelli istituzionali per affrontare la sfida numero uno: la velocità nell’assegnazione effettiva delle risorse».

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