Fondo Comuni Confinanti: intesa rinnovata a Roma

     


FONDO COMUNI CONFINANTI L’intesa rinnovata oggi a Roma Anche in futuro Trento e Bolzano verseranno 40 milioni l’anno a testa
Roma, 30 Novembre 2017
Anche in futuro, la Provincia di Bolzano e quella di Trento verseranno 80 milioni di euro all'anno per alimentare il Fondo comuni confinanti, con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo economico e sociale dei territori di Lombardia e Veneto confinanti con Alto Adige e Trentino. Oggi a Roma è stata rinnovata l’intesa tra il governo, le province autonome di Trento e Bolzano e le Regioni Veneto e Lombardia. L'accordo rafforza quanto già sancito nel 2014 rinnovando e rilanciando alcuni aspetti fondamentali per una gestione snella del Fondo alla stregua della linea operativa che il Comitato si è dato in questi anni, improntata sulle strategia d’area vasta. Il presidente del Comitato paritetico, Roger De Menech sottolinea come «oggi sia fondamentale collaborare insieme agli enti locali perché gli investimenti del fondo vengano sempre più estesi nell’area vasta dei territori di confine». Alla riunione presso il ministero degli Affari regionali hanno partecipato i deputati veneti Diego Zardini e Alessia Rotta. «Tre anni fa abbiamo voluto fortemente le modifiche nella gestione del Fondo che hanno consentito a questo strumento di funzionare, inserendo elementi di democraticità e partecipazione degli enti locali coinvolti», ricorda Zardini. «Considerata la piena disponibilità delle Province Autonome a proseguire in questo percorso, dobbiamo dargli continuità». «Grazie al Fondo», afferma Rotta, «è possibile realizzare progetti di sviluppo concreti che contribuiscono a contrastare fenomeni di abbandono e spopolamento delle zone montane. Il Fondo riconosce le fragilità peculiari di queste aree e con una pluralità di interventi di carattere sociale e infrastrutturale aiuta a metterle in connessione con quelle più sviluppate, di fatto puntando a ridurne le sperequazioni». «Con oltre 400 progetti finanziati per oltre 550 milioni», specifica il sottosegretario Gianclaudio Bressa, «è un esempio di come sia stato attivato in maniera intelligente quanto previsto dalle leggi». Il rinnovo dell'intesa prevede che il Fondo comuni confinanti sostenga in maniera prioritaria progetti considerati di interesse strategico per tutta l'area di confine e che abbiano valenza anche sovraregionale, in particolare nei settori della mobilità, del turismo, dello sviluppo digitale, della sanità, della formazione, dell'energia, dell'ambiente e della cultura. Il fondo, come noto, è stato istituito per favorire uno sviluppo coeso dei territori confinanti conseguendo obiettivi di perequazione e solidarietà. Alla firma dell’intesa hanno partecipato il sottosegretario agli affari regionali Gianclaudio Bressa, il presidente del Fondo Roger De Menech, i presidenti delle Province Autonome di Bolzano e Trento, Arno Kompatscher e Ugo Rossi, e i rappresentanti delle Regioni Lombardia e Veneto, Ugo Parolo e Federico Caner. Il bilancio delle attività del fondo comuni confinanti è stato tracciato alla presenza del Ministro delle infrastrutture Graziano Delrio, e dai dati è emerso che dal 2010 ad oggi le due province autonome hanno versato 550 milioni di euro per l'attivazione di 400 progetti (un terzo in Lombardia, due terzi in Veneto) su un territorio che riguarda 48 comuni delle province

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Filobus: la gara per il tpl va fatta entro fine anno

     

FILOBUS
La gara per il tpl va fatta entro fine anno I deputati Rotta e Zardini invitano la Provincia a mantenere gli impegni presi: «Si assuma le proprie responsabilità. Ci sono già state proroghe per anni»
Verona, 29 Novembre 2017
Dopo anni di proroghe e rinvii è giunta l'ora di svolgere anche a Verona la gara per evidenza pubblica per il trasporto pubblico locale. «Non siano accampate sterili scuse», sollecitano i deputati veronesi Alessia Rotta e Diego Zardini. «Da anni sappiamo che occorreva attrezzarsi, si sapeva che in assenza della gara giustamente sono previste penalità, perché non si è ancora provveduto? Sui tempi di gara è un preciso impegno dell'ente di governo, la Provincia e non certo l’azienda Atv come riportato su alcuni articoli sulla stampa, provvedere a bandirla nei tempi previsti». Addebitare i ritardi al progetto di filovia, aggiungono i deputati è del tutto fuorviante, specie dopo sei anni di proroghe. «Non si dia la colpa al filobus, progetto per il trasporto pubblico di massa, quanto mai necessario a Verona se vogliamo rendere sostenibile la mobilità e ridurre traffico ed inquinamento dell'aria. Semmai ci si muova per risolvere i tanti nodi irrisolti del progetto, che sono stati per anni lasciati senza soluzione, come i parcheggi scambiatori, il capolinea a Parona, la connessione est-ovest e con il trasporto ferroviario metropolitano». La Provincia, concludono Rotta e Zardini, «anziché proporre proroghe dilatorie, o peggio farsi affascinare da fantomatici quanto deleteri passi indietro rinunciando ad un sistema di trasporto di massa per coprire inefficienza degli enti locali, provi ad accelerare e ad arrivare a concludere la gara nei tempi previsti. Come parlamentari del Pd verificheremo se ci saranno le condizioni per lasciare un po’ di tempo in più, ma ciascuno si assuma la sua parte di responsabilità».
L'Articolo completo di L'Arena
Fonte immagine articolo: Corriere di Verona

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Car pooling: la mia poposta di legge per riconoscere l’infortunio in itinere

     


CAR POOLING
Riconoscere l’infortunio in itinere Pdl Zardini prevede la copertura assicurativa nel percorso casa-lavoro
Roma, 29 Novembre 2017
Estendere la copertura assicurativa prevista per gli infortuni sul lavoro a quanti utilizzano il car pooling nel tragitto casa – lavoro e viceversa. Lo prevede una proposta di legge presentata questa settimana dal deputato del Partito Democratico Diego Zardini. «Riconoscere l’infortunio in itinere anche per coloro che usano il car pooling», spiega Zardini, «risponde alle esigenze sociali ed economiche di uno Stato moderno che pone attenzione all’impatto ambientale - inquinamento acustico, atmosferico ed emissione di gas serra, ai costi legati alla mobilità urbana con veicoli privati, alla tutela della salute dei cittadini in termini di aspettativa di vita più lunga e riduzione dello stress, al decongestionamento del traffico». Attualmente, la normativa prevede la copertura assicurativa solo per il conducente del mezzo di trasporto privato, mentre nulla si dice di quei lavoratori che decidono di condividere in gruppo il mezzo di trasporto nel percorso casa – lavoro. «La normativa risale al 1964», sottolinea Zardini, «è chiaro che in 53 anni le modalità di spostamento delle persone hanno subito profonde modifiche, come è evidente la necessità di incoraggiare ogni forma di trasporto alternativo al mezzo privato per ridurre l’inquinamento e abbreviare i tempi degli spostamenti, soprattutto nei grandi centri urbani». Tra le modalità alternative, il car pooling è tra quelle che più assicura flessibilità, riduzione dei costi e rapidità. «E’ un fenomeno che si è affermato negli anni», prosegue il deputato, «soprattutto dove non esistono alternative valide di trasporto con i mezzi pubblici. Per questo credo sia venuto il tempo di adeguare la normativa in materia e comprendere nella copertura assicurativa le ormai decine di migliaia di persone che in tutto il Paese, ogni giorno, contribuiscono ad alleggerire il traffico, a ridurre i livelli di inquinamento e ad alleggerire la bilancia energetica italiana». La proposta di legge introduce una modifica del comma terzo dell’articolo 2 del D.P.R. 30.6 1965, n. 1124 al fine di prevedere la possibilità di riconoscere l’infortunio in itinere anche nel caso in cui si utilizzi un servizio di auto condivisa nel percorso casa-lavoro (car pooling). In questo caso l’utilizzo di tale servizio deve intendersi sempre necessitato, per gli effetti positivi sulla riduzione dell’inquinamento e dei costi del trasporto. Inoltre, si modifica l’ultimo periodo del comma terzo dell’articolo 2 del D.P.R. 30.6 1965, n. 1124 allo scopo di prevedere che “in ogni caso” siano esclusi gli infortuni direttamente cagionati dall'abuso di alcolici e di psicofarmaci o dall'uso non terapeutico di stupefacenti ed allucinogeni; l'assicurazione, inoltre, non opera nei confronti del conducente sprovvisto della prescritta abilitazione di guida.
Articolo AGV Il Velino Articolo Ferpress

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Presentata interrogazione al ministro della Giustizia sul convegno promosso da una associazione di ispirazione neonazista

     


Mercoledì 29 Novembre 2017
Su segnalazione di Aned Verona, che ha manifestato preoccupazione riguardo l'iniziativa sulla legittima difesa promossa da Fortezza Europa, associazione scaligera di ispirazione neonazista, ho presentato stamattina con il commissario Emanuele Fiano e i colleghi deputati del PD veronese una interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia. Fa riflettere che tale iniziativa patrocinata dal Comune di Verona sia stata anche accreditata dal Consiglio dell'ordine degli avvocati nonostante la natura dei promotori dell'incontro e la tematica delicata.
La lettera di Aned all'ordine degli avvocati della provincia di Veorna (qui)
Fonte immagine articoli: La Repubblica

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Presentazione libro Maurizio Martina

     


Verona 26 Novembre 2017
Fonte immagine articolo: Corriere di Verona

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