Sprechi alimentari e farmaceutici: approvata la legge

     

 

Legge-contro-lo-spreco-alimentare

 

 

Lo scorso 2 Agosto il Senato ha approvato definitivamente la legge per la limitazione degli sprechi alimentari. Si tratta di un provvedimento che rappresenta una traduzione in fatti concreti dell’impegno assunto dall’Italia nel sottoscrivere la Carta di Milano e “una delle più belle e concrete eredità di Expo Milano“, come ha affermato soddisfatto il ministro delle Politiche agricole Martina.
Secondo i dati di Coldiretti, gli sprechi alimentari costano al nostro paese 12,5 miliardi di euro. La finalità di questo provvedimento è quindi quella di ridurre tali sprechi per ciascuna delle fasi di produzione, distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari, farmaceutici ed altri. Gli obiettivi primari sono dunque l’incremento del recupero e della donazione delle eccedenze alimentari, con priorità della loro destinazione per l’assistenza agli indigenti e il favorire il recupero di prodotti farmaceutici e altri a fini di solidarietà sociale. Si tratta di un passo importante nella lotta contro la povertà alimentare che passa anche attraverso la riduzione degli sprechi e l’aumento dell’assistenza attraverso la distribuzione e la donazione di queste eccedenze alimentari e farmaceutiche ai soggetti indigenti e più bisognosi.
La nuova legge nei suoi punti salienti:

  • Gli operatori del settore alimentare possono cedere gratuitamente le eccedenze alimentari, idonee al consumo umano, a favore di persone indigenti. Le eccedenze alimentari non idonee al consumo umano possono essere cedute per il sostegno vitale di animali e per la destinazione ad autocompostaggio o a compostaggio di comunità con metodo aerobico. È consentita anche la cessione a titolo gratuito delle eccedenze di prodotti agricoli in campo o di prodotti di allevamento idonei al consumo umano ed animale.
  • Gli operatori del settore alimentare che effettuano le cessioni gratuite, devono garantire la sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti in linea con le norme europee.
  • Il giudice, qualora siano stati confiscati prodotti alimentari idonei al consumo umano o animale, ne dispone la cessione gratuita a enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche e solidaristiche.
  • La legge dispone che la Rai assicuri un numero adeguato di ore di trasmissioni televisive e radiofoniche dedicate all’informazione e alla sensibilizzazione su comportamenti e misure idonei a ridurre gli sprechi alimentari, energetici o di altro genere. E’ poi prevista la promozione di campagne nazionali di comunicazione dei dati raccolti in tema di recupero alimentare e riduzione degli sprechi da parte dei Ministeri coinvolti, nonché di campagne informative per incentivare la prevenzione nella formazione dei rifiuti.
  • Per ridurre gli sprechi alimentari nel settore della ristorazione le regioni possono stipulare accordi o protocolli d’intesa per promuovere comportamenti responsabili e pratiche virtuose per dotare gli operatori della ristorazione di contenitori riutilizzabili, realizzati in materiale riciclabile, idonei a consentire ai clienti l’asporto dei propri avanzi di cibo.
  • La proposta di legge prevede l’emanazione da parte del ministero della Salute di indicazioni per gli enti gestori di mense scolastiche, comunitarie, sociali, aziendali e ospedaliere per prevenire e ridurre lo spreco connesso alla somministrazione degli alimenti.
  • Il testo dà al Comune la facoltà di applicare un coefficiente di riduzione della tariffa sui rifiuti alle utenze non domestiche relative ad attività produttive che producono e distribuiscono beni alimentari e che a titolo gratuito li cedono, direttamente o indirettamente agli indigenti e alle persone in condizioni di bisogno o per l’alimentazione animale.
  • Viene rifinanziato con 2 milioni di euro per il 2016 il Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti e viene istituito un Fondo, con dotazione di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018, destinato al finanziamento di progetti innovativi finalizzati alla limitazione degli sprechi e all’impiego delle eccedenze, nonché per promuovere la produzione di imballaggi riutilizzabili o facilmente riciclabili.

fonte: Eco dalle Città

 

 

 

 

 

Rispondi