Risoluzione in commissione Ambiente su gestione dei corpi idrici
La qualità ambientale e la gestione sostenibile dei corpi idrici, e più in generale dei bacini idrografici, è questione fondamentale con obiettivi precisi e specifici normati da direttive nazionali e comunitarie.
A livello nazionale, tenuto conto dello stato di qualità dei corpi idrici e della fragilità del territorio, acuita dagli impatti dei cambiamenti climatici, il raggiungimento di questi obiettivi richiede sempre più un approccio integrato e multidisciplinare ed una governance delle acque e dei suoli che valorizzi la partecipazione e la cooperazione dei diversi portatori di interesse e il coinvolgimento dei diversi livelli istituzionali che insistono sui territori interessati.
Tale esigenza ha portato diverse regioni italiane a sperimentare processi partecipativi attraverso cui gestire in modo integrato le risorse idriche e i territori di competenza a scala locale, che hanno trovato espressione nell’esperienza dei contratti di fiume, quali strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale.
I contratti di fiume hanno trovato progressivo riconoscimento nelle politiche di prevenzione del dissesto idrogeologico, di difesa del suolo e di programmazione intersettoriale a livello centrale; sono riconosciuti nelle linee guida per il contrasto al rischio idrogeologico redatte dall’unità di missione Italia sicura, sono richiamati nella strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, quali azioni di tipo non strutturale, e sono presenti nei criteri di selezione previsti per il Programma di sviluppo rurale nazionale del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Con questa risoluzione si impegna il governo ad assumere iniziative per istituire una struttura nazionale di coordinamento per l’attuazione dei contratti di fiume, attraverso la creazione di un Osservatorio nazionale dei contratti di fiume che operi in stretta relazione alle regioni e alle autorità di distretto, con l’obiettivo primario di indirizzo, monitoraggio, supporto informativo e di formazione ai vari livelli, regionali e locali e a valorizzare, in tale contesto, le competenze e le professionalità specifiche maturate in questi anni nello sviluppo dei processi di contratto di fiume già attivi e dal tavolo nazionale dei contratti di fiume.