Riforma Codice della Strada: approvato il parere favorevole in Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici

     

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Un nuovo codice della strada capace di offrire più garanzie in materia di sicurezza e tutela dell’ambiente,  al fine di declinare la mobilità urbana ed extraurbana  in maniera più sostenibile. Questo è l’obiettivo del parere  votato all’unanimità dalla VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici sulla delega al Governo per la riforma del codice della strada e sulla proposta di legge del PD su questa materia. Sono molto soddisfatto di come il parere abbia accolto diverse osservazioni frutto dell’ascolto di tante associazioni impegnate nella tutela dell’ambiente: la mobilità urbana ed extraurbana può essere declinata in maniera più sostenibile, soprattutto per effetto delle politiche di miglioramento della sicurezza stradale in ambito urbano, con particolare riferimento all’utenza vulnerabile e all’utenza ciclistica. Abbiamo dato parere favorevole al provvedimento con la condizione che la commissione di merito, la Commissione Trasporti reintroduca l’art. 8, così da consentire alle amministrazioni locali la facoltà di introdurre il doppio senso di marcia per le biciclette.

Il permesso per le biciclette di circolare nel doppio senso di marcia nelle strade urbane con limite di velocità dei 30 km/h e il senso unico di circolazione per i veicoli motorizzati è uno dei pilastri della mobilità sostenibile urbana. Decine di studi e seminari internazionali hanno dimostrato come queste scelte incentivino il passaggio da una mobilità basata sull’auto privata ad una mobilità basata sulla bicicletta, sui trasferimenti  piedi e tramite i mezzi pubblici. È, tra l’altro, dimostrato come il doppio senso di circolazione su questa tipologia di strade determini la riduzione del numero di incidenti mortali in città così come la diminuzione dell’inquinamento, anche acustico. Allo stesso tempo i Comuni potrebbero trarre vantaggi finanziari dal calo dei costi per la gestione delle strade. È necessario regolare questa buona prassi, che rimarrà una facoltà dei sindaci, visto che le amministrazioni comunali sono gli enti competenti per valutare le caratteristiche delle strade, le condizioni di pericolosità e visibilità piuttosto che di opportunità per l’introduzione di un limite a 30 chilometri orari, unico senso di circolazione per i veicolo motorizzati e doppio invece per le biciclette.

Come primo firmatario della proposta di legge per estendere la copertura assicurativa degli infortuni in itinere negli spostamenti casa-lavoro coi velocipedi, ho introdotto un’osservazione in merito al provvedimento: in commissione è stata inoltre valutata l’opportunità di sopprimere la norma del codice della strada che prevede l’obbligo per i ciclisti di poter circolare nella pista ciclabile, stante che gli infortuni al di fuori della pista ciclabile non risultano coperti.

La legge delega sulla riforma del Codice della Strada passa ora all’esame della commissione Trasporti. È importante che in sede di conversione non sia trascurata l’esigenza di tener insieme gli obiettivi di  sicurezza stradale con la tutela dell’ambiente e dei territori, ad esempio regolando la gestione delle strade alberate al fine di tutelare le caratteristiche e gli elementi paesaggistici assegnando priorità alle strade storiche o di particolare pregio paesaggistico. Sarebbe opportuno superare l’attuale approccio, che consiste esclusivamente nel tagliare gli alberi, e studiando nuove soluzioni in cui gli alberi possano, tra le altre cose, aumentare la sicurezza e ridurre l’inquinamento acustico delle strade.

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