Rappresentanza ed etica
E’ un periodo sicuramente difficile per chi ha ruoli di rappresentanza. La divaricazione tra rappresentanti e rappresentati sembra sempre più incolmabile e ciò aggravato da una sequela di notizie di politici, amministratori locali, rappresentanti di enti partecipati e società pubbliche, banche dalla forte tradizione territoriale che in tutta Italia vengono indagati, rinviati a giudizio, addirittura arrestati.
Le ragioni sono varie, ma tutte molto gravi, tali da compromettere la necessaria fiducia dei cittadini verso la stessa funzione della rappresentanza, a danno della stragrande maggioranza dei politici, degli amministratori ecc. tanto che e’ sempre più forte la sensazione da parte dei cittadini di essere circondati da una classe dirigente dedita se va bene al proprio interesse, se non al malaffare.
Tutto sembra avvalorare la tesi del tanto sono tutti uguali, sembra impraticabile una selezione meritocratica. E non ci sono solo banche toscane, regioni del sud, mafia capitale. Il Prefetto di Verona ha avviato una serie di interdittive ad aziende operanti nel veronese variamente implicate con organizzazioni criminali e sono aperte indagini su una raffica sospetta di incendi nel mondo dei rifiuti.
Giungono notizie del rinvio a giudizio anche del Presidente del Banco Popolare di Verona e nel Cda di Verona Fiere viene nominato il Vice Presidente della Popolare di Vicenza, quest’ultimo plurindagato e addirittura rinviato a giudizio per usura. Mi chiedo se nel curriculum inviato a Veronafiere il rinvio a giudizio compare?. Reato davvero inquietante per il ruoli ricoperti e che getta ombre inquietanti su istituzioni che hanno fatto la storia dei nostri territori.
Resta fermissimo il diritto di difesa e la presunzione di innocenza fino a sentenza passata in giudicato. E’ grande l’auspicio che chiunque abbia ricoperto ruoli importanti possa dimostrare la propria innocenza. Sarebbe motivo di un grande respiro di sollievo che i cittadini meriterebbero.
Tuttavia la politica, quella con la P maiuscola che si sente al servizio dei cittadini e non si vuol servire dei cittadini ha l’obbligo morale di interrogarsi. Come ridare fiducia? Urge un vero e proprio codice etico anche nel nostro paese come nei paesi anglosassoni. Credo che sia indifferibile se vogliamo salvare il nostro paese da populismi e demagoghi.