Pnrr e politiche innovative salveranno la montagna veronese

     




Pnrr e politiche innovative salveranno la montagna veronese.

Verona, 8 settembre 2022

Nel nostro Paese e anche nel Veronese emergono progetti innovativi come quello della scuola di San Mauro riportato da L’Arena che possono rilanciare la montagna.

Nel programma del Pd una matrice di fondo è il superamento dei divari. Anche per quelli territoriali noi crediamo che possa essere fondamentale l’uso delle risorse del Pnrr per favorire questo processo di sviluppo sostenibile che possa ripopolare le terre alte. La sfida del cambiamento climatico farà tornare competitive queste aree perché nelle città coaotiche, surriscaldate e inquinate, la qualità della vita calerà. Sarà compito delle istituzioni sostenere questa sfida e dare opportunità a chi la montagna non l’ha mai lasciata, la ama e vorrebbe viverci. Servizi essenziali e innovazione digitale, unite a politiche coraggiose possono darci un meritato rilancio. Ecco perché il Pd ha messo nel suo programma questa priorità.

Sostenere la capacità di gestione degli investimenti per i comuni è fondamentale perché dopo la realizzazione delle opere finanziate dal Pnrr ci sono le spese correnti collegate alla gestione dei servizi che quelle opere consentono di erogare.

Per questo dobbiamo metterci in una logica di gestione integrata dei servizi, soprattutto per quei territori delle aree interne dove stanno i comuni più piccoli per dimensione demografica. Il che significa pensare a un ambito ottimale in cui le opere pubbliche vanno realizzate, magari utilizzando i contenitori già esistenti. In primis le province, ma mi vengono in mente anche le unioni dei comuni e le unioni montane, perché è chiara l’impossibilità di pianificare l’intero ciclo della rete scolastica o quello della sanità sul singolo comune da mille, tremila o cinquemila abitanti. Però la risposta non può essere che in quei territori non eroghiamo i servizi formativi o collegati alla salute, ma lavorare per ambiti ottimali. Attraverso il Pnrr possiamo ripensare l’articolazione dei servizi in queste zone e deve essere un processo che riguarda non solo lo stato centrale ma anche le regioni.

Diego Zardini

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