PFAS: Sì ai limiti zero. Pronti ad aiutare il governo.

     



PFAS: Sì ai limiti zero. Pronti ad aiutare il governo.

Parlamentari veronesi del Pd questa mattina con il comitato no-pfas dal ministro Costa.

Roma, 10 Gennaio 2019

«Una legislazione nazionale che ponga limiti uniformi alla presenza di Pfas nelle acque sarebbe auspicabile e sicuramente utile». Il deputato veronese Diego Zardini, ha partecipato questa mattina insieme alla collega Alessia Rotta e al senatore Vincenzo D’Arienzo, all’incontro dei rappresentanti del comitato “Mamme No Pfas” del Veneto con il ministro dell’Ambiente, Costa.

«Siamo pronti a dare una mano al governo», affermano Zardini, Rotta e D’Arienzo. «La salute delle persone è prioritaria e non ha certo colore politico. Nel dettaglio, c’è bisogno di concludere velocemente l’iter delle linee guida sui limiti agli inquinanti nelle acque predisposto dal ministero e farlo diventare un provvedimento di legge. È una materia concorrente, quindi per l’approvazione finale sarà necessario un accordo tra lo Stato e le Regioni».

Le rappresentanti del comitato hanno chiesto al ministro tempi veloci e certi, ma Costa non è stato in grado di soddisfare questa richiesta. «Probabilmente non dipende solo dal ministero dell’Ambiente», ipotizza Zardini, «ci sono più soggetti che hanno competenza in materia. Proprio per questo siamo disponibili dall’opposizione a collaborare per arrivare a una norma italiana che metta il limite zero alla presenza di Pfas nelle acque e appoggiamo la domanda del comitato di estendere questo limite in tutti i Paesi dell’Unione europea».

A settembre, in occasione della conversione in legge del decreto Genova, ricorda Zardini, «con una collega avevo presentato un emendamento per azzerare la presenza dei Pfas nelle acque, ma la maggioranza ha deciso di respingerlo e bocciarlo».

I parlamentari del Partito democratico intendono proseguire con coerenza quanto fatto in questi anni, pur non essendo esaustivo, con interventi molteplici e su più livelli a favore delle istanze no pfas, quali:lo stanziamento di 80 milioni di euro per le condotte alternative; la norma sugli ecoreati che ha permesso alla Procura di avviare un’indagine nei confronti della Mitemi; lo stop alla plasmaferesi sollecitando la Regione Veneto e l’Istituto superiore di Sanità a trovare una soluzione sanitaria per le persone affette.

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