Infrastrutture: garantiremo quelle necessarie a soddisfare il territorio scaligero

     




l’articolo de L’Arena





Verona sabato 17 Febbraio 2018


Dopo 15 anni di stallo, siamo riusciti a sbloccare i fondi per l’alta velocità ottenendo finanziamenti di circa 4 miliardi di euro per le tratte Brescia-Verona e Verona-Padova che verranno realizzate entro il 2025. Consentendo l’arrivo in città di treni merci adeguati, verrà favorito il Quadrante Europa, per renderlo un cruciale scalo europeo. Per ogni euro investito nella realizzazione dell’alta velocità ne sarà investito uno per le tratte usate dai pendolari.


La TAV rappresenta una delle opere infrastrutturali con la più alta tutela ambientale, in grado di favorire una reale mobilità sostenibile. Verona ha una posizione geografica fortunata, al centro di passaggi commerciali e turistici, essere fuori da circuiti ci penalizzerebbe con danni enormi.


Nel disegno strategico, che abbiamo proposto ed è stato accolto dal Governo, per incrociare la domanda dell’imprenditoria veronese e competere nel mercato della globalizzazione, sono contemplati anche un nuovo interporto a Isola della Scala, la strada mediana e la sistemazione del casello di Verona Nord. Il Governo Renzi inoltre ha accolto la nostra proposta di riesaminare la progettazione del collegamento ferroviario tra la stazione di Porta Nuova e l’aeroporto Catullo. Tra le priorità si sono anche l’ammodernamento del tratto ferroviario Verona-Rovigo, che è attualmente tra i peggiori d’Italia, la manutenzione della Transpolesana e un ferreo impegno perché possa finalmente concretizzarsi la realizzazione della variante Buttapietra-Verona come alternativa alla Statale 12 il cui finanziamento ministeriale è stato compromesso a causa di divisioni interne al centrodestra: la confusione alimentata dalla diversità di vedute tra Comune di Verona e Regione Veneto in particolare su progettazione dell’opera e scelte relative alle opere compensative non hanno consentito alcuna azione funzionale alla destinazione di risorse per la realizzazione della variante. A tal proposito, eravamo riusciti a strappare la disponibilità a finanziare i cantieri per il 2018 ma non abbiamo ancora il progetto preliminare e la Provincia, secondo noi sbagliando e sprecando un’occasione, ha archiviato la Via invece di prorogare i termini.


Ci aspettiamo che i piani territoriali urbanistici per la città terranno conto del fatto che Verona, grazie alle nuove infrastrutture che rivoluzioneranno il territorio, si troverà in futuro ad essere l’unica al centro dei due più grandi corridoi per le merci.


L’articolo del Corriere di Verona (clicca qui)

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