Il PD veronese non è diviso

     

Il Partito Democratico veronese non è affatto diviso sul traforo delle torricelle. A tutti i livelli dalle circoscrizioni al comune, dal regionale ai parlamentari. Fino al partito provinciale.
Da sempre con grande coerenza abbiamo sostenuto l’inutilità e l’insostenibilità economica ed ambientale del progetto di finanza impostato dall’amministrazione comunale. Il tempo ci ha dato assolutamente ragione. Questa evidenza sta nelle scelte del promotore e nelle conseguenti azioni del Comune che ammettono che quel progetto non sta in piedi.
Questo è stato frutto anche di un lunghissimo impegno dei cittadini riuniti dal comitato, dai partiti ed in primis del PD veronese e del gruppo consigliare (capogruppo avanti tutti) del partito democratico in comune.
La Segreteria provinciale del PD ha chiarissimi questi fatti.
Il Pd veronese ha nel 2011 approvato un documento all’unanimità in assemblea cittadina che propone una diversa ed alternativa infrastruttura per un collegamento circonvallatorio a nord tra est ed ovest della città di tipo urbano (corto e fino all’ospedale di borgo Trento – più lungo di quello di Zanotto e più corto di quello di Tosi) dove non la lunghezza sia fondamentale ma la soluzione dei nodi di traffico (Teatro Romano e raggiungimento del Polo Chirurgico) e che punti a mettere al centro il trasporto pubblico collegando le stazioni ferroviarie di Porta Vescovo e Parona da riattivare, affiancato da due corsie per traffico privato leggero.
Questa soluzione urbanisticamente efficace, potrebbe avere finanziamenti statali per il tpl, riducendo il costo. Questa soluzione era stata illustrata al comitato contrario al traforo di Tosi e ad alcune associazioni ambientaliste riscuotendo molto interesse.
Perché obbiettivamente se nel 2007 avessimo governato noi, avremmo puntato sul trasporto pubblico di massa e non su un’opera che ha mostrato le corde, ma ora con il comune esposto sotto diversi aspetti, occorre trovare una soluzione plausibile sotto il profilo amministrativo, ambientale, economico e persino giuridico. Per questo il nostro progetto, il progetto di tutto il PD, visto che nessun documento lo ha smentito, che Albertini chiama una soluzione intermedia è oggi sempre più un tema forte, a disposizione della città, che può risolvere molti problemi che pare non saper risolvere l’amministrazione comunale.

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