Il nuovo codice degli appalti
Con l’approvazione, a larga maggioranza, alla Camera della legge delega per la riforma del codice degli appalti il Partito Democratico, anche grazie al grande impegno della collega relatrice del PD Raffaella Mariani, segna un altro importante risultato del disegno riformatore del Paese. “Cambiare verso all’Italia” passa infatti anche da un quadro normativo degli appalti semplice e chiaro, in grado di superare molte delle inefficienze dell’attuale quadro che ha reso possibile il diffondersi di fenomeni di corruzione e cattivo uso delle risorse pubbliche.
In questo senso è decisivo il ruolo attribuito ad ANAC, non solo in termini di vigilanza sui contratti e sulle procedure degli appalti, ma anche nella predisposizione delle nuove Linee guida che sostituiranno il Regolamento. Con il provvedimento, che torna ora al vaglio del Senato, si garantisce finalmente la centralità del progetto, la qualità delle opere, una maggiore trasparenza, più attenzione ai temi della sostenibilità ambientale e sociale nell’appalto di lavori e servizi.
Fra le novità maggiormente qualificanti: il superamento della legge Obiettivo, che ha fallito favorendo la creazione di zone opache e corruzione; l’archiviazione della pratica del massimo ribasso e delle varianti in corso d’opera; l’introduzione del ‘débat public’ che prevede nuove forme di partecipazione prima di avviare grandi progetti.
La legge delega va inoltre nel senso di ridare qualità e centralità alla progettazione, prevede un ruolo organico di indirizzo e controllo da parte dell’Anac, una maggiore attenzione ai disabili e più garanzie per la sostenibilità ambientale, i processi innovativi, l’economia delle piccole imprese.
Qui il pdf con il testo delle maggiori modifiche del nuovo Codice degli appalti.