Ha ragione Martina: un anno per rifare il Pd
Ha ragione Martina: un anno per rifare il Pd
Zardini appoggia l’idea del reggente di una costituente progressista
Verona, 14 maggio 2018
«Un anno per ricostruire il Partito Democratico? Mi sembra una proposta sensata e intelligente. Maurizio Martina ha chiara l’urgenza di ridefinire il campo progressista e ha tracciato una via possibile che tutti noi possiamo percorrere, indipendentemente dalle sensibilità di provenienza». Il deputato veronese del Pd, Diego Zardini, appoggia l’idea del segretario reggente di una costituente delle idee, un percorso per unificare il centrosinistra e dargli nuova linfa vitale nei territori e aprirlo ai contributi esterni.
«Stiamo vivendo la più ampia crisi della sinistra della storia recente», ammette Zardini , «non solo in Italia. Pensare di risolvere questa crisi con un congresso fatto in fretta e furia potrebbe rivelarsi un palliativo, senza contare il rischio di ricadere negli scontri tra correnti e personalismi, esperimento ampiamente bocciato dagli elettori italiani il 4 marzo scorso. Dovremmo invece avviare riflessioni profonde su cosa significhi oggi essere di sinistra. Mettiamoci l’anima in pace, il mondo che i progressisti rappresentavano nel secolo scorso non c’è più e non tornerà più. La globalizzazione, l’indebolimento degli stati nazionali, le innovazioni e le trasformazioni tecnologiche hanno come effetto perduranti periodi di disoccupazione, sotto occupazione o varie forme di precariato per centinaia di migliaia di persone. L’emergere di nuove povertà e l’indebolimento progressivo del ceto medio ci costringe, forse, a porci il problema della produzione della ricchezza, non solo della sua redistribuzione».
«Se non affrontiamo questi temi, accanto a un’analisi lucida della sconfitta elettorale», conclude Zardini, «potremmo celebrare cento congressi e ritrovarci al punto di partenza. Diversi colleghi parlamentari, nelle scorse settimane e in questi giorni, hanno indicato la necessità di riconfigurare il Partito Democratico su questi temi e con regole nuove. Sono d’accordo, ma per farlo bene, ci vogliono i tempi indicati da Martina e la volontà di contribuire realmente a individuare nuove forme di relazione con la società. Le conte sarebbero utili solo a ricambi fittizi di classe dirigente e finirebbero per alimentare divisioni interne e distanza dagli interessi dei cittadini che intendiamo rappresentare».
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