Glifosato, introdurre controlli sull’acqua potabile e ad uso agricolo

     

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È il pesticida più diffuso al mondo ed è classificato come probabile cancerogeno dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tracce del suo principio attivo sono inoltre state trovate in diverse marche di birra in Germania e anche nella popolazione, eppure in Italia nessuno controlla, né è tenuto a farlo, l’eventuale presenza del Glifosato o del suo derivato Ampa nell’acqua potabile.Per superare questa pericolosa ‘vacatio legis’ e sollecitare il monitoraggio obbligatorio dell’acqua potabile e ad uso agricolo per rilevare l’eventuale presenza di glifosato o sostanze chimiche ad esso correlate, è stata depositata una interrogazione ai ministri dell’Ambiente, della Salute e delle politiche Agricole.

Mi auguro che a livello europeo prevalga la posizione espressa dall’Italia e, in questi giorni, anche dalla Francia, che si decida di non rinnovare l’autorizzazione all’uso del glifosato. O che almeno ci si orienti verso una autorizzazione molto più limitata rispetto ai 15 anni inizialmente proposti, concordando con le organizzazioni agricole i passi per la sostituzione totale di questo prodotto e aumentando i controlli sulle merci di provenienza estera.
Positivo, infine, che a prescindere da quale sarà la decisione dell’Europa, in Italia il ministro Martina lavori per un Piano nazionale glifosato zero.

Qui potete trovare l’Interrogazione scritta depositata dall’ on. Ermete Realacci.

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