Ferrovie: far partire subito i cantieri

     



Ferrovie: far partire subito i cantieri
L’invito di Zardini a tutti i parlamentari: «Ci sono i soldi e le norme, basta tergiversare»


Roma, 20 marzo 2019


Ancora non si conosce se il Consiglio dei ministrio riuscirà a emettere il decreto con cui sarà possible avviare i cantieri di alcune opere attese da anni. Persino nelle ultime ore il presidente del Consiglio è riuscito a prendere tempo, insicuro sulla tenuta del patto di non belligeranza tra i due partiti di maggioranza.

«Tutta questa manfrina», ricorda il deputato veronese Diego Zardini, «e ancora non sappiamo se il quadruplicamento della ferrovia da Brescia a Verona è confermato o meno. Aggiungiamo così ulteriori ritardi a quelli già accumulati in passato. E stiamo parlando di un’opera finanziata dal precedente governo che ha inoltre trovato le risorse per il potenziamento e la velocizzazione della linea Venezia Trieste e del collegamento ferroviario con l’aeroporto di Venezia. Figuriamoci quando dovremo affrontare il nodo del tratto tra Verona e Padova, per non parlare del collegamento ferroviario con l’aeroporto Catullo di Verona, opere per cui esistono i progetti ma devono essere finanziate. Come abbiamo denunciato più volte, procedendo a singhiozzo, in forte ritardo e con tratti non completi, che costituiscono dei colli di bottiglia, rischiamo di perdere il corridoio Lisbona Kiev. Con tutti i problemi ambientali, economici e sociali di cui già soffre l’Italia ci priveremmo da soli dello strumento per avere un ruolo cruciale nell’Europa unita e nel mondo globalizzato. Potrebbe succedre che il corridoio venga fatto passare a nord delle Alpi, creando anche sul fronte della logistica un asse franco tedesco che ridurrà l’Italia a semplice mercato di sbocco».

L’invito al governo, alla maggioranza e ai suoi parlamentari in Veneto, conclude Zardini, «è di guardare agli interessi generali del Paese e del territorio e di non farsi irretire dagli ordini dei vertici di partito. Questi colleghi dovrebbero essre molto più spaventati dalle ritorsioni dei cittadini, dei lavoratori e degli imprenditori dei rispettivi collegi, più che dai loro capi politici. Invito tutti a proseguire gli investimenti decisi dal ministro Delrio e dal precedente governo per rafforzare le ferrovie, i porti italiani e continuare a spostare il traffico merci e passeggeri dalla gomma alla rotaia. Abbiamo cominciato un percorso che darà risultati apprezzabili nel giro di qualche anno. Ci sono le risorse e ci sono i provvedimenti per far partire le opere, il governo e i parlamentari di maggioranza non si nascondano».

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