Edilizia: proroga incentivi per imprese che comprano edifici per riqualificarli

     



Edilizia: proroga incentivi per imprese che comprano edifici per riqualificarli
Zardini: «Chiediamo il prolungamento di tre anni nell’applicazione di un’imposta fissa a queste operazioni anziché il 9% del valore catastale»


Roma, 21 gennaio 2022

Saranno molto probabilmente prorogati alla fine del 2024 anche gli incentivi per le imprese che acquistano edifici dismessi allo scopo di riqualificarli. Lo hanno chiesto con un emendamento i deputati del Partito democratico e ne dà notizia il deputato veronese Diego Zardini.

«L’incentivo sarebbe terminato il 31 dicembre 2021», spiega Zardini, «ma ci poniamo nell’ottica di un’estensione temporale di un triennio per massimizzarne i potenziali effetti positivi. L’Italia e il Veneto hanno un patrimonio edilizio ancora in larga parte inefficiente dal punto di vista energetico, quindi c’è un forte interesse comune per ridurre gli sprechi energetici dei fabbricati. La proroga di tre anni significa che si potranno fare decine di migliaia di interventi in tutto il Paese, con beneficio diretto per il lavoro, l’ambiente, per la bilancia energetica nazionale e con un’accelerazione verso il traguardo della transizione energetica. Senza contare che un patrimonio edilizio riqualificato è decisamente più appetibile sul mercato».

L’incentivo consiste nell’applicazione delle imposte di registro, ipotecaria e catastale in misura fissa (anziché nella misura ordinaria del 9 per cento del valore dichiarato in atto), a favore delle imprese acquirenti fabbricati usati. La condizione è che, entro i successivi 10 anni, procedano alla loro riqualificazione, anche con demolizione e ricostruzione con variazione volumetrica, ed alla re-immissione sul mercato con caratteristiche energetiche e strutturali in linea con i più moderni standard costruttivi.

La misura è molto importante per rendere fattibili operazioni complesse di rinnovamento del patrimonio edilizio esistente, dice Zardini, «altrimenti bloccate dal prelievo espropriativo a carico proprio della fase iniziale d’acquisto del fabbricato vetusto, energivoro e spesso non più idoneo all’uso consentito».

Accanto a questa misura è stata presentata una serie di altri emendamenti che semplificano le procedure a favore del settore sempre con l’obiettivo di incentivare la ristrutturazione e la riqualificazione del patrimonio edilizio italiano.

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