COP21, montagna e cambiamenti climatici

     

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Qualche anno fa c’era qualcuno, anche nel Parlamento italiano, che negava la dimensione e gli effetti del cambiamento climatico. Oggi non è più così : affrontare i problemi e le opportunità legate all’ambiente, alla sostenibilità, alla green e alla circular economy assume sempre più centralità nel dibattito politico e nell’opinione pubblica del Paese.
Lo scenario globale contemporaneo è caratterizzato da sfide fino a poco tempo fa impensabili. Si pensi, ad esempio, a quelle del riscaldamento globale, al bisogno di cibo e di acqua potabile, alla tutela dei suoli e delle foreste, alle migrazini per fuggire dalle guerre e dalla povertà, peraltro sempre più frequentemente legate anche a ragioni ambientali.
Il magistero che Papa Bergoglio sta esercitando con sensibilità e con innovazione non poteva astenersi dall’intercettare il cambiamentoLa lettera enciclica Laudato si’  è un vero trattato fondativo di un nuovo “rapporto ecologico” tra esseri umani e pianeta. Papa Francesco parte legittimamente dall’assunto che è necessario per tutti farsi carico della salvaguardia del Creato, definito “comune” abbracciando e sostenendo l’idea di una collaborazione fattiva e onesta tra scienza e religione all’insegna della difesa dell’ambiente. L’enciclica è quindi un contributo prezioso al dibattito democratico mondiale sul clima che vedrà nella Conferenza delle Parti COP21 di Parigi, del prossimo dicembre, un appuntamento decisivo.
L’Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna si è impegnato nei mesi scorsi nel sostenere la petizione lanciata da Mountain Partnership, che chiede al Governo italiano e ai Delegati europei alla Cop21 di Parigi di inserire tra i temi dell’evento le grandi sfide ambientali della montagna per arginare le conseguenze negative del cambiamento climatico sulle Terre Alte. A questa mobilitazione, partita dal basso, si sono unite molte associazioni italiane che guardano alla montagna, sia legate a temi ambientali sia politici, ma anche enti locali, in particolare Comuni e Unioni. A seguito di una interrogazione parlamentare il Ministro Galletti si è impegnato a supportare le iniziative dirette a ottenere un riconoscimento formale della vulnerabilità dell’ambiente di montagna e delle sue popolazioni nei negoziati e nei documenti finali della Cop21.

 

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