Caso Volkswagen: la green economy è una cosa seria 

     

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I consumatori di tutto il mondo si sono indignati di fronte al caso Volkswagen, e non solo per la frode nel commercio, ma anche perché c’è una coscienza nuova sulla necessità di una riconversione green dell’economia. È stata deliberata la richiesta di un’audizione per comprendere le cause e le problematiche della vicenda e quali possano essere le sue ricadute per i consumatori italiani, il settore automobilistico e l’ambiente. La manipolazione dei valori dei gas di scarico di circa 11 milioni di automobili prodotte dalla più grande azienda tedesca pone problematiche di natura ambientale, concorrenziali e di tutela dei consumatori tratti in inganno dalle false comunicazioni diffuse. Sarà l’occasione per verificare quali iniziative, anche normative, possano essere intraprese nel territorio nazionale e della UE a tutela dei consumatori, dell’ambiente e di una corretta e trasparente competizione di mercato.
E poi non dimentichiamo la bicicletta!
La presidenza di turno lussemburghese ha, per la prima volta, riunito i ministri dei trasporti europei sul tema bicicletta come mezzo di trasporto dell’Unione Europea, con l’obiettivo di promuovere la mobilità ciclistica in Europa per il trasporto delle persone e delle merci.
L’impatto sociale, sanitario, ecologico ed economico a livello europeo sarebbe fortissimo. Naturalmente è richiesta una svolta culturale. In tale senso alcune città del nord Italia stanno  aspirando con coraggio a diventare  “bicycle friendly”.
Anche nella legge annuale per la concorrenza, poi, abbiamo dato un segnale, aprendo ai velocipedi il servizio ncc nel trasporto pubblico non di linea.
Allora, basta crederci e prendere sul serio il tema, come ci insegnano i consumatori e i lavoratori che pagano per casi come quello della Volkswagen.

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