Collettore Garda: Toninelli sa nulla ed è incompetente

     


COLLETTORE GARDA «Toninelli sa nulla ed è incompetente» Zardini contro la proposta del ministro di bloccare il progetto in corso
Roma, 19 Settembre 2018
«Quando parla arrivano i guai. Il ministro Toninelli è un’autentica iattura anche perché continua a mettere bocca su argomenti che non gli competono e di cui, ovviamente sa nulla. Ad agosto si è coperto di ridicolo prendendosela con l’Europa per la caduta del ponte Morandi a Genova, oggi detta una ricetta irrealizzabile per non costruire il collettore del Garda».
Il deputato veronese Diego Zardini chiede al ministro di «astenersi da qualsiasi presa di posizione ufficiale che contribuisce solo a fare confusione o, per lo meno, di bussare alla porta del suo collega all’ambiente Sergio Costa. Scoprirebbe che il ministero dell’ambiente con il precedente governo ha stanziato 100 milioni di euro per rifare il collettore ed evitare quindi gli sversamenti fognari nel lago di Garda. Il progetto unisce le amministrazioni venete e lombarde su entrambe le sponde del lago ed è stato di gran lunga preferito ai micro depuratori decantati da Toninelli, proprio dai tecnici del ministero dell’Ambiente».
L’ipotesi di costruire tanti piccoli depuratori lascerebbe il lago come unico grande recettore ed è risaputo che ci vogliono 25 anni per il ricambio completo delle acque. «Al contrario il collettore », spiega Zardini, «è un tubo che da Riva corre lungo la strada fino al depuratore di Peschiera da un lato e nel Bresciano dall’altro senza avere più alcun contatto con l'acqua del lago. Gli esponenti locali dei 5 Stelle, al posto del progetto già approvato e finanziato, vorrebbero tanti piccoli depuratori che sversano ciascuno nel lago. Come detto, si tratta di una soluzione tecnica già scartata da tutti, tecnici e amministratori, per i rischi di malfunzionamento. Senza contare che bisognerebbe buttare il progetto attuale, pronto per essere cantierato, ricominciare daccapo con la progettazione e l'approvazione degli enti locali, che ovviamente non ci dividono tale idea, e ricercare nuovi finanziamenti».
«Chiedo al ministro Toninelli», conclude Zardini, «di smetterla con queste uscite infantili e di assumere un atteggiamento più maturo e orientato alla soluzione dei problemi non alla loro complicazione»

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Periferie: bocciati emendamenti e odg del PD

     



Periferie: bocciati emendamenti e odg del PD

Verona perde i 18 milioni per la riqualificazione di Veronetta

Roma, 14 Settembre 2018

«Governo e maggioranza restano sordi alle esigenze di riqualificazione delle città italiane. Con la fiducia sono stati fatti cadere tutti gli emendamenti e sono stati bocciati gli ordini del giorno che avevamo presentato per salvare i finanziamenti (500 milioni di euro) destinati a progetti di contrasto al degrado nei capoluoghi di provincia e nelle Città metropolitane».

Il deputato veronese Diego Zardini riporta amareggiato il risultato della notte di ostruzionismo alla Camera. «Se neppure gli ordini del giorno, cioè generici impegni, vengono presi in considerazione a questo punto le parole rassicuranti del presidente del Consiglio, Conte, dopo l’incontro con l’Anci sono solo chiacchiere al vento. La realtà è che i finanziamenti vengono tolti e nessuno può affermare se, quando e come verranno mai ripristinati. Per il Veneto la perdita netta è di 143,5 milioni di euro, per Verona di 18 milioni di euro. La nostra città ora può dire addio ai lavori di Veronetta».

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Subito gli 80 milioni per i nuovi acquedotti nelle zone colpite da PFAS

     

«PFAS: Subito gli 80 milioni per i nuovi acquedotti» La richiesta del deputato Diego Zardini al ministro dell’Ambiente

Verona, 11 Settembre 2018

«Il ministro dell’Ambiente assicuri l’erogazione degli 80 milioni di euro stanziati dall’ex ministro Galletti per la costruzione di nuovi acquedotti in Veneto nelle zone inquinate da Pfas». La sollecitazione arriva dal deputato veronese Diego Zardini nel giorno in cui il ministro incontra le associazioni e i comitati di cittadini delle aree inquinate.

«È positivo che il ministro abbia deciso di confrontarsi con il territorio. Trovo scorretto tuttavia affermare che si tratti della prima volta, visto che da anni ormai numerose delegazioni di abitanti delle province di Verona, Vicenza e Padova, hanno incontrato i precedenti ministri e i membri della commissione ambiente della Camera. Se così non fosse stato, oggi non avremmo il piano e le risorse economiche per assicurare acqua potabile nelle aree colpite dall’emergenza».

Il ministro, incalza Zardini, «dia seguito al piano realizzato dal suo predecessore ed eroghi velocemente gli 80 milioni di euro necessari a costruire nuove condotte che bypassino le falde inquinate. Incontri e colloqui con i cittadini sono importanti, ma poi sono le azioni politiche e i provvedimenti amministrativi a definire il nostro agire. Se non vogliamo rubricare il confronto a propaganda, allora il ministro e la maggioranza che regge il governo trovino altri 40 milioni di euro utili a completare l’intero progetto».

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Periferie: quanto potranno spendere i comuni veronesi a fronte della perdita di 18 milioni di euro?

     

l'articolo de L'Arena
Periferie: quanto potranno spendere i comuni veronesi a fronte della perdita di 18 milioni di euro? Il deputato Diego Zardini attacca i colleghi della maggioranza

Verona, 5 Settembre 2018

Con un incredibile colpo di mano il governo Lega – 5S toglie nel 2018 500 milioni di euro di soldi già stanziati dal governo Gentiloni a città metropolitane e capoluoghi di provincia italiani. Gli strateghi della comunicazione di Palazzo Chigi fanno sapere che è un provvedimento utile per togliere ai Comuni ricchi e dare ai Comuni poveri garantendo a questi ultimi spazi finanziari per 140 milioni di euro, cioè la possibilità per questi ultimi di spendere un po’ dei loro avanzi di amministrazione.

«Nel 2018 Verona perde 18 milioni di euro e dice addio ai progetti di riqualificazione di Veronetta», ricorda il deputato veronese Diego Zardini, «una serie di interventi attesi da anni. Ma qualcuno dei parlamentari della maggioranza sa per caso quanti fondi potranno essere spesi dai Comuni veronesi con questa manovra? Ci potete mostrare tabelle dettagliate, comune per comune, che mostrino quali risorse economiche vengono liberate?».

In questi giorni è in corso alla Camera dei Deputati la discussione sulla conversione in legge del decreto milleproroghe su cui si è concretizzato il colpo di mano del governo. «Tolgono risorse fresche, cioè soldi in più stanziati dal centrosinistra ai Comuni (in totale 500 milioni in Italia) per lasciare la possibilità ai quasi ottomila Comuni italiani di spendere una piccolissima parte dei loro avanzi di amministrazione per un totale di 140 milioni di euro», dice ancora Zardini. «Il conto è presto fatto, ciascuno dei 7.954 comuni italiani avrà spazi finanziari di poco superiori a 17 mila 500 euro. A noi sembra una follia e per questo stiamo presentando una serie di emendamenti per ripristinare i finanziamenti alle città».

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Piena tutela a chi usa auto condivise per andare al lavoro

     


Riconoscere l’infortunio sul lavoro anche per chi utilizza veicoli condivisi in modalità di carpooling nel tragitto casa – lavoro. È questo l’obiettivo del progetto di legge presentato dal deputato veronese Diego Zardini.

Verona, 10 luglio 2018

«Riconoscere l’infortunio in itinere», spiega Zardini, «incentiva l’utilizzo del carpooling. Questa modalità di trasporto, in cui più persone condividono un unico mezzo per andare e tornare dal posto di lavoro ha numerosi benefici per le nostre città: riduce l’impatto ambientale con minore inquinamento atmosferico, acustico e minori emissioni di gas serra; diminuisce i costi della mobilità urbana per i cittadini; contribuisce a decongestionare il traffico; allenta la pressione sui trasporti pubblici, in particolare nelle ore di punta».

Il carpooling genera inoltre benefici per l’azienda e per i lavoratori. Puntualità e minori livelli di stress aumentano la soddisfazione dei lavoratori. Si riducono le assenze causate dagli scioperi dei mezzi di trasporto pubblico e da altri imprevisti non collegati alla vita dei lavoratori; diminuisce la spesa per il carburante.

Il progetto di legge Zardini chiede di modificare l'articolo 2 del testo unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (dpr 30 giugno 1965 nr 1124, concernenti l'efficacia della copertura assicurativa nei casi di uso condiviso di veicoli privati" (690). Il Pdl prevede la possibilità di riconoscere l’infortunio in itinere anche nel caso in cui si utilizzi un servizio di auto condivisa nel percorso casa-lavoro (carpooling). In questo caso l’utilizzo di tale servizio deve intendersi sempre necessitato, per gli effetti positivi sulla riduzione dell’inquinamento e dei costi del trasporto.
Sono esclusi gli infortuni direttamente cagionati dall'abuso di alcolici e di psicofarmaci o dall'uso non terapeutico di stupefacenti ed allucinogeni; l'assicurazione, inoltre, non opera nei confronti del conducente sprovvisto della prescritta abilitazione di guida.

«In caso di incidente è fondamentale», conclude Zardini, «riconoscere ai lavoratori che utilizzano il carpooling la piena tutela derivante dall’infortunio in itinere per l’impatto positivo che tale mezzo di trasporto implica sul benessere sociale ed economico dei cittadini.
v Quello del carpooling non è il primo provvedimento relativo alla riduzione dell’impatto ambientale del traffico di cui si occupa Zardini. Nella scorsa legislatura il Parlamento ha approvato le disposizioni che riconoscono l’infortunio in itinere per chi utilizza la bicicletta durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro.

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