Trasparenza per l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro

     

Disabili-sul-lavoro
La trasparenza è un fattore essenziale per realizzare il cambiamento e per contrastare la corruzione.
Continua incessante l’impegno a sostegno della trasparenza e dell’inserimento dei soggetti disabili nel mondo del lavoro. Ho infatti presentato un emendamento al disegno di legge delega sulla riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, approvato dal Parlamento, per ampliare le materie soggette alla trasparenza e precisamente:

  • le fasi di dei procedimenti di aggiudicazione ed esecuzione degli appalti pubblici;
  • il tempo medio di attesa per le prestazioni sanitarie di ciascuna struttura del Servizio sanitario nazionale;
  • il tempo medio dei pagamenti relativi agli acquisti di beni, servizi, prestazioni professionali e forniture, l’ammontare complessivo dei debiti e il numero delle imprese creditrici, aggiornati regolarmente;
  • le determinazioni dell’organismo di valutazione.

Nonostante una netta inversione di tendenza che si è registrata nel corso dell’anno, l’alto tasso di disoccupazione dell’Italia ancora influisce negativamente sui soggetti disabili, tutelati dalla legge 12 marzo 1999 n. 68, la quale si pone l’obiettivo, in particolare, di promuovere l’inserimento e l’integrazione delle persone disabili nel mondo del lavoro e disciplina conseguentemente le assunzioni obbligatorie e le quote di riserva a favore dei soggetti disabili.
Assieme al collega Davide Baruffi è stata presentata una interrogazione al Ministro della Pubblica Amministrazione finalizzato a pubblicare nel sito della Funzione Pubblica i risultati del monitoraggio relativo alle fasi del processo di assunzione dei soggetti disabili da parte delle PA. Inoltre, nell’interrogazione viene chiesta la trasparenza, con la pubblicazione nei siti istituzionali, dei dati e delle informazioni relative alle quote d’obbligo riservate a favore delle categorie protette.
L’interrogazione si propone l’obiettivo di mettere da un lato tutti i cittadini nelle condizioni di conoscere i comportamenti dei datori di lavoro pubblici, in un quadro di trasparenza delle pubbliche amministrazioni; e dall’altro lato per permettere alle pubbliche amministrazioni medesime di velocizzare gli adempimenti previsti dalla normativa vigente (rideterminare la dotazione organica, ristabilire il numero delle assunzioni obbligatorie delle categorie protette e procedere obbligatoriamente all’assunzione, a tempo indeterminato, di tali soggetti).

Si chiede al Ministro di sapere:

  • quale sia l’orientamento del Ministro interrogato sulla necessità di introdurre, a livello normativo, un vero e proprio obbligo di pubblicazione da parte della funzione pubblica dei risultati del monitoraggio sul processo di assunzione dei soggetti disabili nelle PA e delle pubbliche amministrazioni centrali e periferiche e degli enti territoriali dei dati e delle informazioni relative alle quote d’obbligo scoperte;
  • nelle more dell’auspicata modifica normativa, il Ministro interrogato non valuti opportuno pubblicare comunque sul sito della funzione pubblica i risultati del monitoraggio previsto nonché se non ritenga opportuno assumere iniziative per la pubblicazione, sul sito delle pubbliche amministrazioni, delle quote d’obbligo riservate a favore di queste categorie protette al fine di rendere conoscibile e trasparente ai cittadini la disponibilità di tali posti, e di facilitare così lo svolgimento degli adempimenti previsti perché essi vengano prontamente ricoperti;
  • non reputi importante assumere iniziative normative volte a prevedere l’obbligo, da parte della funzione pubblica e delle pubbliche amministrazioni della pubblicazione, rispettivamente, dei risultai del monitoraggio e dei dati e delle informazioni relative alle quote d’obbligo scoperte a favore dei soggetti disabili.

Per risolvere la problematica al più presto l’obbligo della trasparenza, così come proposto, potrebbe essere introdotto nello schema del D. Lgs. sulla trasparenza, di prossima approvazione da parte del Consiglio dei Ministri.
La trasparenza del monitoraggio e dei dati e delle informazioni indicate rende evidenti le PA inadempienti e pone il Ministro competente nelle condizioni di intervenire e, di conseguenza, le PA di accelerare il processo e migliorare la performance.
Non sono sufficienti le buone leggi in assenza di un sistema di controllo dell’efficacia delle PA.

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