Piano Urbano della Mobilità Sostenibile: ripensare il trasporto a Verona

     




PIANO URBANO MOBILITÀ SOSTENIBILE

«Ripensare il trasporto a Verona»

Zardini: «Siamo in ritardo. Servono ciclabili, mezzi pubblici e parcheggi»

Verona, 1 Dicembre 2018

«Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile è l’occasione per rivedere completamente l’approccio della mobilità a Verona. In cima alla lista delle priorità dobbiamo mettere l’integrazione tra ferrovie e trasporto urbano. Al secondo posto i parcheggi scambiatori e infine l’introduzione di una ‘congestion charge’, come a Milano e nelle principali città europee». Il deputato veronese Diego Zardini ha partecipato questa mattina al convegno organizzato dall’Ordine degli Architetti sul sistema della mobilità cittadino.

«Negli ultimi dieci anni», nota Zardini, «il tema è stato affrontato a pezzetti, mancando di una visione complessiva con il risultato che ogni azione risulta slegata da tutte le altre e, infatti, l’impatto sulla città in termini di riduzione di traffico e di tempi di spostamento è praticamente nullo».

«Nessuno ha la bacchetta magica», prosegue il deputato, «ma dobbiamo cominciare a cambiare la modalità di muoverci, dalle auto al trasporto pubblico e alla bicicletta. Servono decine di chilometri di piste ciclabili, un piano realizzabile anche grazie ai finanziamenti statali sugli assi Casa-Scuola e Casa-Lavoro. Allo stesso tempo bisogna intervenire sul progetto di alta velocità del Brennero per costruire un sistema ferroviario metropolitano di superficie. Da anni siamo convinti che il filobus deve essere prolungato fino a Parona. Riaprendo la stazione ferroviaria e realizzando un parcheggio scambiatore, Parona diventerà il punto di collegamento tra la città e la Valpolicella, tra trasporto extraurbano e urbano. E va pensata una linea diretta di trasporto pubblico dal capolinea di Parona a Porta Vescovo, proprio per eliminare la necessità di entrare in città con l’auto».

In prospettiva, conclude Zardini, «una volta rafforzata la mobilità pubblica non trovo scandalosa la proposta emersa di una congestion charge come quella di Milano, se pensata in un disegno organico di mobilità sostenibile per tutta la città».

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