Nuovo Codice Appalti
Con il nuovo Codice Appalti voluto dal Governo Renzi, l’Italia si sta allineando finalmente alle migliori politiche infrastrutturali dei partner comunitari. Lo dimostra il decimo Rapporto Infrastrutture elaborato dal Servizio Studi della Camera in collaborazione con Cresme, Istat, Cassa Depositi e Prestiti e Anac.
Dal Rapporto si rileva un impulso significativo alle opere pubbliche nel biennio 2014/2015, con un aumento importante dei bandi di gara pubblicati, una crescita degli investimenti su infrastrutture ferroviarie e metropolitane, uno sforzo importante verso la rigenerazione e la manutenzione delle infrastrutture.
L’idea di fondo del nuovo Codice e’ infatti quella di rafforzare la programmazione e la progettazione delle opere pubbliche, cosi’ come una gestione amministrativa piu’ efficiente, il rafforzamento delle stazioni appaltanti pubbliche, la mobilitazione di risorse pubbliche, a partire da quelle europee, e che per quelle private si assista ad un chiaro quadro di responsabilità. Da non dimenticare poi, come sottolineato dal presidente dell’Anac Raffaele Cantone, di porre l’accento sulla riduzione del ricorso allo strumento del project financing: mezzo di investimento privato che poi alla fine privato non è.
L’obiettivo, quindi, è quello di dotare, in tempi rapidi, l’Italia delle infrastrutture piu’ utili salvaguardando il territorio e al tempo stesso le tasche dei cittadini, grazie al controllo dei costi e alla trasparenza garantita dalle nuove norme.