Libertà di espressione: il tribalismo pericoloso che porta a guardarci solo come amici o nemici

     



Verona, 19 maggio 2018
Dopo l’annullamento dell’incontro all’Università di Verona, Zardini chiede gesti e azioni per garantire il diritto di tutti a promuovere le proprie idee.



L’annullamento dell’incontro previsto dall’Università di Verona sulle problematiche dei richiedenti asilo che fuggono dai paesi di origine per le persecuzioni dovute agli orientamenti sessuali è solo l’ultimo episodio in cui opposti estremismi impediscono lo svolgimento di confronti aperti, pur su temi controversi. «A Verona», ammette il deputato Diego Zardini, «la libertà di espressione comincia a diventare merce rara. Il tribalismo a cui ci stiamo consegnando, forse mutuando pratiche ormai consolidate sui social media, sposta l’asse dal confronto delle idee in campo aperto, alla chiusura impenetrabile. Il rifiuto di guardare l’altro e di riconoscerlo come avversario legittimo e quindi titolare degli stessi diritti di parola, espressione e pensiero, cioè di libertà che si attribuiscono a se stessi, ci porta dritti alla configurazione amico/nemico. Io credo sia molto pericoloso alimentare questa dinamica e spero riusciremo a trovare insieme modalità di recuperare la capacità di parlarci, scontrandoci magari, ma sempre nel rispetto di regole comuni».


Fermissima la condanna di quelle forze di destra che si richiamano a valori antidemocratici e che hanno minacciosamente censurato il dibattito nell’attualità ma eventi di censura o tentata censura hanno colpito a destra come a sinistra, ricorda Zardini. «Ne è stato vittima anche il sindaco, come istituzione, il 25 aprile e certo non è stato un momento edificante per la città. Nonostante qualche perplessità personale, capisco la decisione del rettore di rinviare l’incontro programmato perché aveva perso il senso originario e rischiava di degenerare in un palco per estremisti in cerca di visibilità, da una parte e dall’altra. Però credo servano dei gesti simbolici da parte di chi ha responsabilità politiche, del mondo accademico e delle associazioni affinché fatti del genere non capitino più. Per questo sto lavorando per organizzare un momento di condivisione di queste tematiche aperto a tutte le persone e a tutti i soggetti che hanno a cuore la libertà di pensiero e si riconoscono nei valori illuministici e occidentali che garantiscono la possibilità a tutti di esprimersi senza costrizioni. L’alternativa è l’oscurantismo e la dittatura di chi vuole imporre le sue idee e le sue “verità” in modo incondizionato e acritico. Io non ci sto».


L’articolo di Verona Sera [leggi]

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