Le ragioni del mio SÌ!

     

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Ci sono molti motivi per cui ho deciso di sostenere con il mio SÌ e con una lunga campagna l’approvazione della Riforma Costituzionale. Di seguito potete trovare un elenco delle innovazioni più significative delle riforma, scritti in maniera chiara e comprensibile, su cui potete informarvi e ragionare. Ogni SÌ è prezioso per il futuro, anche il TUO.

1 – Si riducono i Parlamentari, portando il numero in pari coi grandi paesi europei, con 315 stipendi in meno. Solo 100 i nuovi Senatori e senza alcuna indennità;

2 – nessun esproprio della volontà popolare. I nuovi Senatori saranno eletti, in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo Consigli regionali, secondo le modalità stabilite dalla legge;

3 – si introduce l’obbligo per i parlamentari di partecipare ai lavori delle assemblee. Stop agli assenteisti;

4 – si introduce l’obbligo di garantire la parità di genere nelle leggi elettorali per le Camere e per le Regioni;

5 – si introduce lo Statuto delle opposizioni per garantire i diritti delle minoranze parlamentari;

6 – le leggi di iniziativa popolare vedranno garantite la discussione e la deliberazioni conclusiva in tempi certi;

7 – si introduce il referendum propositivo e di indirizzo per una più forte democrazia partecipativa, come già succede nella vicina e democratica Svizzera;

8 – si introduce la possibilità di vedere approvate le leggi importanti con tempi certi, senza fare ricorso ai vituperati decreti legge, i cui limiti all’utilizzo vengono messi finalmente in Costituzione. Si dà nuova centralità al Parlamento e al popolo che esso rappresenta;

9 – nessuna deriva autoritaria, infatti il referendum abrogativo vede un quorum più basso se si raccolgono 800 mila firme. Più possibilità per i cittadini di cancellare eventuali leggi sbagliate;

10 – si alza il quorum per poter dichiarare lo stato di guerra, dalla attuale maggioranza semplice alla futura maggioranza assoluta. Maggiore tutela della democrazia e della pace rispetto alla attuale formulazione;

11 – aumentano le garanzie democratiche. Aumentano i quorum per eleggere gli organismi di garanzia come il Presidente della Repubblica. Oggi dal quarto scrutinio basta la maggioranza assoluta (50% + 1), con la riforma si alza al 60 % degli aventi diritto e dal settimo scrutinio rimane del 60% dei votanti;

12 – si inserisce in Costituzione la trasparenza che i pubblici uffici devono assicurare assieme a buon andamento e imparzialità;

13 – si stabilisce l’esclusione dei titolari di organi di governo regionali e locali dall’esercizio delle rispettive funzioni quando è stato accertato lo stato di grave dissesto finanziario dell’ente. Basta sprechi impuniti;

14 – si introduce l’obbligo per la Corte costituzionale di giudicare prima della entrata in vigore la legittimità delle leggi elettorali di Camera e Senato, come massima garanzia democratica;

15 – si aboliscono il CNEL e le Province. Si mettono tetti alle indennità dei consiglieri regionali e si eliminano i rimborsi ai gruppi consigliari regionali. La riduzione di spese dirette ammonta a 500 milioni di euro all’anno. I risparmi derivanti dalla maggiore efficienza non hanno prezzo.

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