IL VOTO AL DDL #labuonascuola

     

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Care e cari
voglio portare alla vostra attenzione un documento messo a punto da Mara Carocci, Roberto Rampi, Tamara Blazina, Irene Manzi e Giulia Narduolo e l’intervista su La Stampa al collega Matteo Mauri relativi alla votazione sul ddl Scuola che ha creato molto disagio in tanti di noi ed in una fetta importante del nostro elettorato.
É la descrizione del lavoro svolto dai colleghi di area riformista Pd presenti in commissione scuola che hanno lavorato tantissimo per migliorare il provvedimento.

 

Scuola: la sfida riformista per migliorarla:

più risorse, più qualità, più autonomia, più responsabilità.

Il provvedimento sulla scuola rappresenta una svolta perché riporta risorse dopo molti anni su quello che per noi è il settore chiave della ripartenza del Paese. Il nostro lavoro di queste settimane in Commissione e in Aula si è concentrato su miglioramenti importanti rispetto all’equità, alla collegialità, al pluralismo, alla lotta i diplomifici.

Il punto di partenza, dopo anni di tagli penalizzanti, sono i 4 miliardi di investimento l’anno a favore della scuola.

Con l’assunzione di 100.701 precari nelle scuole, a partire dal prossimo anno scolastico, vengono stabilizzati oltre 50 mila insegnanti oggi precari, cui si aggiungono altri 50 mila insegnanti in più rispetto all’attuale organico di fatto (in media 5 insegnanti in più in ogni istituto) che costituiscono il nuovo organico dell’autonomia, ed altri 60.000 sul triennio per un totale di oltre 160.000. Successivamente i concorsi triennali permetteranno altre migliaia di immissioni in ruolo per coprire il turn over. Finalmente le scuole avranno un organico funzionale stabile.

LE RISORSE 

126 milioni per il funzionamento

100 milioni a favore dell’alternanza scuola-lavoro

200 milioni per premiare il merito dei docenti

40 milioni investiti per la formazione in servizio

400 milioni per il finanziamento della carta dei docenti

Il nostro lavoro in Commissione.

All’interno del gruppo Pd in Commissione cultura abbiamo svolto un lavoro costruttivo diretto a migliorare il testo del provvedimento, valorizzando i tre poli fondamentali della riforma: studenti / dirigente scolastico / docenti.

A) GLI STUDENTI.vogliamo poter offrire loro una scuola autonoma ed aperta al territorio, innalzando i livelli di istruzione e le loro competenze, contrastando le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, prevenendo l’abbandono e la dispersione scolastica.

IN COMMISSIONE, GRAZIE AL NOSTRO LAVORO EMENDATIVO, SONO STATI PERFEZIONATI QUESTI ASPETTI .

CURRICULUM DELLO STUDENTE. in sede di esame di maturità, la commissione d’esame terrà conto del curriculum del singolo studente che ne riassume la storia, ricomprendendo risultati scolastici, esperienze di volontariato e relative al l’alternanza scuola- lavoro. Per valorizzare il merito e le qualità del singolo studente.

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO. Nella stesura iniziale del provvedimento tale strumento poteva essere avviato a 15 anni, introducendo così un apprendistato che anticipava i limiti previsti dalla legge. In Commissione abbiamo riportato l’alternanza all’ultimo biennio della scuola secondaria di secondo grado ( per 400 ore negli indirizzi tecnico-professionali e 200 nei licei). Esperienze di alternanza scuola- lavoro potranno essere svolte all’estero e anche presso musei ed istituti pubblici e privati operanti nel settore del patrimonio e delle attività culturali, artistiche e musicali.

DIRITTO ALLO STUDIO. Abbiamo riformulato la delega in materia, recependo le proposte degli studenti, definendo i livelli essenziali delle prestazioni al fine di assicurare effettività del servizio su tutto il territorio nazionale.
B) IL DIRIGENTE SCOLASTICO. Già attualmente il dirigente scolastico è responsabile dell’andamento della scuola, della gestione del personale, delle relazioni sindacali, della sicurezza.

Il ddl va nell’ottica di quanto già è in essere, fornendo gli strumenti per renderlo più efficace all’interno della scuola dell’autonomia.

 

Chiariamo alcuni aspetti preliminari.

Il DS non assume e non licenzia nessuno: è quindi errato parlare di chiamata diretta. I docenti vengono selezionati per concorso pubblico. L’assunzione rimane prerogativa degli uffici scolastici regionali che assegnano i docenti immessi in ruolo ad ambiti territoriali di dimensioni inferiori alla provincia. Potrà però proporre a questi docenti, già assunti, di andare nella scuola che dirige, scegliendoli sulla base dei piani dell’offerta formativa della scuola e del curriculum del docente. Anche il docente può proporsi alle scuole, e se riceve più richieste sceglie quella che preferisce.

Si vuole così superare le rigidità attuali, permettendo l’incontro delle esigenze della scuola con quelle dei docenti. Un esempio: se in una scuola ci sono molti alunni stranieri, e nell’albo è presente un insegnante con competenze di insegnamento dell’italiano come lingua seconda, perché non proporgli, o consentirgli dì proporsi, in quella sede?

La didattica rimane prerogativa dei docenti e degli organi collegiali. Nessun DS può e potrà attivare un Piano dell’offerta formativa annuale, dunque neanche triennale, senza analisi dei bisogni formativi dei ragazzi, senza condivisione di obiettivi di mezzi e metodi per realizzarli, senza forme stabili di collaborazione tra scuole, enti territoriali, strutture produttive e non di un territorio, senza un patto formativo con le famiglie

NESSUNO SCERIFFO. MA UN DIRETTORE D’ORCHESTRA

IN COMMISSIONE, GRAZIE AL NOSTRO LAVORO EMENDATIVO, SONO STATE PERFEZIONATE LE SEGUENTI CRITICITÀ:

 

FORMULAZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA. Rispetto alla stesura originaria del testo, il dirigente scolastico non deciderà più da solo il Piano dell’offerta formativa triennale, ma si limita a formularne gli indirizzi, elaborati poi dal Collegio dei docenti ed approvati dal Consiglio di istituto ( dove siedono insieme studenti, famiglie, docenti e personale ATA). Si tratta pertanto di una scelta collegiale e non solitaria.

CONTROLLI. Sarà sottoposto al controllo di ispettori che verificheranno la coerenza del suo operato con l’incarico triennale e con il profilo professionale. A questo scopo viene incrementato il numero degli ispettori.

VALUTAZIONE DEI DOCENTI. Il dirigente non valuterà da solo il merito dei docenti, come nella stesura originaria del testo, ma dovra’ seguire ed applicare i criteri definiti dal specifico Comitato di valutazione, individuato dal Consiglio di istituto, e costituito da rappresentanti dei docenti e dei genitori e studenti. Criteri che, calibrati sul singolo istituto, intendono valorizzare il merito e le qualità dei docenti.

C) DOCENTI .Sono protagonisti ed attori centrali della scuola dell’autonomia. Il ddl interviene per sanare una situazione patologica frutto di anni di tagli ed interventi legislativi sbagliati e incoerenti, attuando quel piano di progressivo assorbimento del precariato esistente programmato dal Governo Prodi e non attuato dai governi di centro-destra che hanno bloccato le possibilità assunzionali, tagliando più di 80.000 posti di insegnamento, creando, con i differenti percorsi abilitanti, un’ulteriore sovrapposizione di precari di diverse tipologie, ognuno con le sue legittime rivendicazioni.

Proprio per sanare questa situazione, il ddl prevede l’assunzione di 100.701 precari, in primo luogo quelli inseriti nelle GAE, che hanno giuridicamente il diritto all’assunzione, ed i vincitori dell’ultimo concorso. Per gli altri è previsto il superamento di un concorso, perché l’abilitazione che hanno ottenuto, con indubbi sacrifici personali, dà diritto alla partecipazione ai concorsi ma non all’assunzione. In tal senso, si indirà un concorso nel 2016 per 60.000 posti (20.000 in più rispetto a quanto previsto nel documento di proposta di settembre) che verrà bandito regolarmente ogni 3 anni.

Nelle scuole il prossimo anno lavoreranno 50.000 insegnanti in più rispetto all’attuale organico di fatto (circa 5 insegnanti in più per istituto) e soprattutto le scuole finalmente avranno un organico funzionale stabile.

Inoltre, le Graduatorie d’Istituto non verranno chiuse ma continueranno ad essere utilizzate per coprire le classi di concorso esaurite nelle Graduatorie a Esaurimento con contratto annuale e comunque per le supplenze che superano i 10 giorni.

Per quanto riguarda i 23 mila insegnanti della scuola dell’infanzia esclusi in questa prima fase dal piano assunzionale, si conferma l’assunzione per il prossimo, quando sarà attivato il progetto 0-6 in sinergia con gli enti locali.

Finora ad ogni scuola viene assegnato un “organico” che serve per coprire le ore di lezione. Con le nuove norme, invece, alle scuole saranno dati dei docenti in più, quindi più risorse umane, stabili per tre anni, in modo da assicurare continuità alla didattica ed al piano dell’offerta formativa nel suo complesso.

In sintesi il governo mette risorse, per assunzioni nell’anno scolastico 2016/2016, di 50.000 posti vacanti + 50.000 posti nuovi.

Inoltre, gli insegnanti vedranno garantiti gli scatti di anzianità e vengono investiti ulteriori 200 milioni per premiare il merito. A questo si devono aggiungere i 40 milioni per la formazione in servizio degli insegnanti a cui si aggiunge l’investimento per la card del docente che contiene 500 euro l’anno per consumi culturali (libri, mostre, cinema, teatro, tecnologie).

IN COMMISSIONE, GRAZIE AL NOSTRO LAVORO EMENDATIVO, SONO STATE PERFEZIONATE LE SEGUENTI CRITICITÀ.

PRECARI . La prima versione del ddl prevedeva che, per recepire quanto previsto dalla sentenza della Corte di Giustizia europea, i contratti di lavoro a tempo determinato nella scuola su posti vacanti e disponibili ( solo su queste categorie di posti) non potessero superare complessivamente i 36 mesi, anche non continuativi. Questo significava che i precari delle Graduatorie di istituto in possesso di quel requisito, non avrebbero più potuto insegnare da settembre 2015. Abbiamo introdotto la NON RETROATTIVITÀ della misura che varrà per i contratti stipulati a decorrere dalla entrata in vigore del ddl, consentendo così a coloro che non sono inclusi nel piano assunzionale straordinario del settembre 2015 di continuare a lavorare ancora su posti vacanti e disponibili, in attesa del concorso.

CONCORSO ED IDONEI. Entro il 1 ottobre 2015 verrà bandito un concorso specifico, per titoli ed esami, aperto ai soli abilitati all’insegnamento, che tiene conto del fabbisogno espresso dalle istituzioni scolastiche nei piani triennali dell’offerta formativa. Sarà riconosciuto specifico punteggio al titolo di abilitazione ed al servizio prestato a tempo determinato per almeno 180 giorni continuativi. Gli idonei del concorso 2012 saranno assunti a tempo indeterminato dal primo settembre 2016, nei limiti dei posti vacanti e disponibili.

VALORIZZAZIONE DOCENTI. potranno candidarsi nelle singole scuole dell’ambito territoriale e dovranno ricevere accettazione o diniego da parte del Dirigente scolastico in base al POF della scuola e della coerenza o meno del suo CV. Sara’ il docente ad accettare o meno la proposta di incarico del dirigente e a poter scegliere qualora gli pervenissero più richieste.

FORMAZIONE INIZIALE. Riformulata la delega relativa alla formazione e all’accesso in ruolo dei docenti. In base alle nuove disposizioni, al termine della laurea magistrale si potrà accedere ad una selezione, superata la quale, si entrera’ progressivamente in ruolo con un apprendistato della durata di 3 anni con una crescente responsabilizzazione. L’aspirante insegnante che superera’ la selezione, dopo una laurea magistrale, non dovrà più pagare per frequentare un percorso aggiuntivo, ma sarà, al contrario, retribuito fin da subito, mentre progressivamente potrà specializzarsi ed assumere responsabilità di gestione della classe, fino al definitivo ingresso in ruolo.

INFINE.

Il lavoro emendativo da noi condotto ha inoltre previsto interventi specifici in materia di

 

– EDILIZIA SCOLASTICA. oltre alle previsioni già contenute nel provvedimento, si è prevista l’indizione, da parte del MIUR, di un bando per l’elaborazione di proposte progettuali per realizzare edifici scolastici innovativi. Almeno una scuola per regione verrà realizzata con criteri innovativi e tecnologicamente avanzati .

 

– SCUOLE PARITARIE. previsto un piano straordinario di verifica della permanenza dei requisiti delle scuole paritarie per il riconoscimento della parità scolastica, con particolare attenzione alle scuole secondarie di secondo grado ( norma anti diplomifici). Se esiste un sistema nazionale occorre durezza nella verifica di chi può accedere a questo sistema.

– 5 PER MILLE. l’idea interessante di coinvolgere direttamente i cittadini a sostegno della propria scuola deve però, per funzionare bene e non aumentare disparità e disuguaglianze, essere interamente coperto con risorse aggiuntive, non entrare in concorrenza con il 5 per mille a sostegno del sociale e del no profit, e vanno verificate bene forme di perequazione tra scuola e scuola. Per questo il punto è stato stralciato.

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