I servizi ecosistemici donano nuova linfa ai i territori montani

     



Quello dei servizi ecosistemici, ovvero il ritorno al territori di produzione di una percentuale di valore derivante dallo sfruttamento ai fini di mercato dei beni naturali come acqua, aria, suolo, foreste è un tema introdotto nella legislazione nazionale dal Collegato Ambientale, e rilanciato dalla legge di riforma dei parchi.
A livello nazionale il valore ecosistemico dei servizi naturali resi dalla montagna italiana è pari a 90 miliardi annui. La domanda è: cosa torna ai territori di tutto ciò? Quasi nulla. E perchè? Perchè da un lato mancavano le leggi che stabilissero un nesso causale tra impiego della risorsa naturale e ristoro al territorio, e dall’ altro serve una governance locale nuova costruita sul progetto e sull’innovazione e non sull’assistenzialismo e la suddivisione particolare della finanza pubblica.
Come fare a impiegare le risorse dei servizi ecosistemici? È chiaro che servirà una mentalità aperta e innovativa, comunitaria ed unita, anzichè la logica frazionistica e campanilistica messa in campo da alcuni amministratori. In questo, sarà importante avere soggetti istituzionali di respiro che sappiano fare pianificazione e corretta ripartizione delle risorse per evitare scontri di campanile che vanificherebbero e impedirebbero di gestire i proventi dei servizi ecosistemici.

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