Flussi informativi delle prestazioni sociali

     

 
L’onorevole Zardini, in collaborazione con la collega Irene Tinagli, ha presentato una proposta di legge che si muove nella direzione di restringere le iniquità della redistribuzione che lo Stato effettua sotto forma di erogazione di servizi e prestazioni sociali, e l’area della non applicabilità delle leggi attraverso l’utilizzo di dati e informazioni presenti nel sistema delle pubbliche amministrazioni a favore dell’Inps, il quale gestisce le prestazioni sociali interessate da tale flusso di informazioni che ricadono sul diritto e sulla misura delle prestazioni stesse.
L’Inps nel definire le prestazioni collegate al reddito effettua i controlli necessari utilizzando l’anagrafe tributaria per i redditi assoggettabili all’Irpef. Per gli altri redditi e per i ricoveri presso strutture sanitarie pubbliche o private convenzionate al momento deve essere fatto un controllo a campione sulle dichiarazioni sostitutive di certificazioni o atti di notorietà. Controllo non facile in quanto il Casellario dell’assistenza non è aggiornato con i ricoveri delle persone titolari di indennità mensile di frequenza e di indennità di accompagnamento e le informazioni della banca dati dei conto correnti per i redditi soggetti a ritenuta alla fonte (interessi postali e bancari, interessi su titoli) non sono al momento disponibili per l’Inps.
Il gap esistente tra le informazioni presenti nel sistema delle pubbliche amministrazioni e le informazioni che l’Inps utilizza per i controlli non consente di intervenire in modo corretto sulla misura e sul diritto delle prestazioni.



Afferma Zardini: “Le informazioni in possesso da parte di alcuni settori dello Stato vanno raccolte, elaborate, organizzate ed utilizzate in modo automatico a favore dell’intero sistema di Welfare. La proposta di legge è finalizzata a creare le condizioni affinché l’Inps possa accertare alcuni redditi che incidono sulla misura e sul diritto alle prestazioni sociali“.



L’Inps  ha bisogno di verificare,  tramite la predisposizione di apposite applicazioni informatiche che garantiscono la riservatezza dei dati e delle informazioni, la banca dati delle prestazioni sociali agevolate e la banca dati dei conto correnti al fine di rapportare l’importo delle prestazioni erogate alla situazione reddituale reale delle persone interessate ed eliminare sprechi ed iniquità.



Prosegue Zardini: “La situazione reale del paese tra contraddizioni ed iniquità ci impone di utilizzare gli strumenti messi in atto non in una sola direzione ma a vantaggio dell’intero sistema di Welfare e, quindi, a beneficio del sistema dei controlli effettuati dall’Inps in sede di definizioni delle prestazioni sociali di competenza dell’Inps, le quali se non gestite in modo efficiente creano iniquità tra le persone. L’attuazione di tale operazione si inserisce in modo coerente nel progetto di spending review molto utile al paese per eliminare gli sprechi e le spese improduttive che non creano valore e, quindi, ridurre la spesa pubblica troppo alta rispetto alla qualità dei servizi erogati”.

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