EMERGENZA ABITATIVA: mai più persone senza casa e case senza inquilini
EMERGENZA ABITATIVA
Zardini, mai più persone senza casa e case senza inquilini
Verona, 10 settembre 2020
«La provincia di Verona condivide con Treviso il poco felice primato del numero di comuni ad “alta tensione abitativa”. A Bussolengo, Legnago, San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo, Verona e Villafranca di Verona la mancanza di case è da anni un problema irrisolto. E la giunta regionale della Lega ha persino tentato di aggravarlo».
Il deputato veronese del Partito democratico, Diego Zardini, snocciola i dati di quella che è, ogni anno di più, un’emergenza nascosta «dalle favolette secondo cui il Veneto è sempre primo in tutto». È sufficiente andarsi a leggere i dati del Sunia, il sindacato degli inquilini per sapere, «prendiamo un anno a caso», dice Zardini, «il 2017, che a fronte di 14.748 domande di alloggi popolari ammesse, in tutta la Regione ne sono stati assegnati 971, mentre sono rimaste in attesa di assegnazione 13.777 domande, pari al 93,42 per cento del totale».
Proprio quell’anno la maggioranza leghista ha tentato di far passare una legge che prevedeva il raddoppio dei canoni ai nuclei familiari che hanno presentato un Isee-erp superiore a 20 mila euro l’anno. Grazie all’opposizione del Partito democratico, la legge è stata corretta, «ma l’emergenza rimane», dice Zardini. «Ammesso che gli inquilini con Isee superiore a 20 mila euro – in tutto 5.823, cioè il 14,66 per cento del totale – lasciassero le proprie abitazioni, mancherebbero comunque circa 8 mila alloggi per far fronte alla domanda. Senza contare la possibilità, per chi esce dai parametri, di acquistare il proprio alloggio Ater a prezzo calmierato».
A Verona e provincia il patrimonio immobiliare della Regione Veneto è costituito da 5.103 a cui vanno aggiunti gli oltre 4000 alloggi, di proprietà del Comune di Verona. «Nel nostro territorio sono centinaia dunque le persone interessate dal problema del raddoppio dell’affitto. Ma sono migliaia quelle che attendono di vedersi affidato un alloggio».
La soluzione della destra, conclude il deputato, «è mettere le persone meno abbienti le une contro le altre, generando conflitti sociali devastanti. Per noi è umanamente inaccettabile. I governi negli ultimi anni hanno messo centinaia di milioni per i nuovi piani di edilizia popolare, cioè per costruire nuove case. Quella è la strada maestra e, dove non è possibile ricordo che ci sono decine di migliaia di case sfitte. La Regione si faccia carico di piani di riqualificazione, così peraltro non consumeremo nuovo suolo. Entro 5 anni non devono più esserci persone senza casa e case senza persone».
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