Approvato il testo base per il riuso edilizio e il contenimento del consumo di suolo.
Il 20 gennaio le Commissioni riunite Ambiente e Agricoltura della Camera hanno adottato il nuovo testo base sul ddl consumo di suolo che il Parlamento intende portare in aula entro febbraio e a pochi mesi dall’inizio dell’Expo 2015. È stata stabilita la data del 10 febbraio per presentare eventuali emendamenti che possano apportare ulteriori modifiche migliorative.
É un passaggio importante che rimette in moto l’iniziativa legislativa del Parlamento su un tema importante e strategico per lo sviluppo sostenibile del nostro territorio, legando la progressiva riduzione dell’utilizzo del suolo non edificato e il riuso delle città.
Il testo di legge introduce, infatti, nella normativa vigente i principi fondamentali di riuso, rigenerazione urbana e limitazione del consumo di suolo, attraverso la tutela e la valorizzazione dell’attività agricola (art. 1, comma 2). Il meccanismo ereditato dalla proposta già condivisa con le Regioni permette di definire una riduzione progressiva del consumo di suolo coerente con l’obiettivo europeo del consumo di suolo zero al 2050. Nell’ambito delle procedure di valutazione d’impatto ambientale, di valutazione ambientale strategica e di verifica di assoggettabilità delle opere pubbliche diverse dalle infrastrutture e dagli insediamenti produttivi strategici e di preminente interesse nazionale l’obbligo della priorità del riuso comporta la necessità di una valutazione delle alternative di localizzazione che non determinino consumo di suolo inedificato.
L’obiettivo non è avere una legge di bandiera e nemmeno una norma punitiva nei confronti dell’attività edilizia, bensì un’effettiva salvaguardia del suolo dai rischi di un’edificazione sconsiderata, come purtroppo è avvenuto in passato, e nello stesso tempo sostenere con misure positive le azioni di riuso e rigenerazione urbana che devono rappresentare il futuro dell’edilizia.
Sarebbe fondamentale arrivare all’approvazione nell’anno in cui l’Italia, con l’Expo, concentrerà fortemente l’attenzione internazionale sui temi del suolo, del rapporto tra crescita della popolazione e domanda di cibo e dell’agricoltura che continua a perdere terreno, minacciata costantemente dall’avanzata di cemento, incuria e degrado che solo negli ultimi vent’anni hanno divorato oltre 2 milioni di ettari coltivati.
Si tratta di una misura che potrà avere anche importanti ricadute non solo di carattere ambientale, ma anche di carattere economico a favore di una estensione della superficie agricola che possa diminuire l’indipendenza dell’Italia dall’estero nel comparto agroalimentare ed enogastronomico.
La problematica del consumo di suolo si interseca infine con le questioni del dissesto idrogeologico e quindi con la necessità di una politica di governo del territorio efficace: il consumo di suolo è consentito esclusivamente nei casi in cui non esistono alternative consistenti nel riuso delle aree già urbanizzate e nella rigenerazione delle stesse.
Le Regioni, successivamente all’approvazione, saranno chiamate ad orientare l’iniziativa dei comuni verso strategie di rigenerazione urbana mediante l’individuazione negli strumenti di pianificazione degli ambiti urbanistici da sottoporre prioritariamente a interventi di ristrutturazione urbanistica e di rinnovo edilizio, riportando gli oneri alla realizzazione delle opere di urbanizzazione al risanamento di complessi edilizi compresi nei centri storici, a interventi di qualificazione dell’ambiente e del paesaggio, anche ai fini della messa in sicurezza delle aree esposte a rischio idrogeologico e sismico. Invitiamo, pertano, le Associazioni ambientaliste e gli Ordini interessati ad esaminare il testo e portare il proprio contributo.