Ambiente: estendere l’assicurazione sul lavoro al carpooling

     




AMBIENTE: ESTENDERE L’ASSICURAZIONE SUL LAVORO AL CARPOOLING
La proposta di Zardini tona di attualità con la legge di bilancio


Roma, 20 settembre 2019 _ Si avvicina nelle commissioni parlamentari e in aula la discussione sulla legge di stabilità per il 2020. Il governo ha già spiegato che tra i contenuti portanti ci saranno gli indirizzi a politiche di sostenibilità ambientale, il sostegno deciso alla green economy e azioni per la riduzione dell’inquinamento. In questo ambito riprende interesse la proposta di legge presentata dal deputato veneto Diego Zardini che punta a incentivare l’utilizzo collettivo dell’auto privata nei percorsi casa – lavoro.

Il provvedimento prevede di estendere la copertura assicurativa prevista in caso di incidenti sul lavoro nel tragitto casa – lavoro e viceversa alle persone che decidono di utilizzare questo servizio.

«Riconoscere l’infortunio in itinere», spiega Zardini, «incentiva l’utilizzo del carpooling. Questa modalità di trasporto, in cui più persone condividono un unico mezzo per andare e tornare dal posto di lavoro ha numerosi benefici per le nostre città: riduce l’inquinamento atmosferico, acustico e le emissioni di gas serra; diminuisce i costi della mobilità urbana per i cittadini; contribuisce a decongestionare il traffico; allenta la pressione sui trasporti pubblici, in particolare nelle ore di punta».

Il carpooling genera inoltre benefici per le aziende e i lavoratori: puntualità e minori livelli di stress aumentano la soddisfazione dei lavoratori e la produttività; si riducono le assenze causate dagli scioperi dei mezzi di trasporto pubblico e da altri imprevisti non collegati alla vita dei lavoratori; diminuisce la spesa per il carburante.

Tecnicamente, il progetto di legge Zardini chiede di modificare l’articolo 2 del testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (dpr 30 giugno 1965 nr 1124, sull’efficacia della copertura assicurativa nei casi di uso condiviso di veicoli privati” (690).
Sono esclusi gli infortuni causati dall’abuso di alcolici e di psicofarmaci, dall’uso di stupefacenti e allucinogeni; l’assicurazione, infine, non si applica ai conducenti privi di patente di guida.

«In caso di incidente è fondamentale», conclude Zardini, «riconoscere ai lavoratori che utilizzano il carpooling la piena tutela derivante dall’infortunio in itinere per l’impatto positivo che tale mezzo di trasporto implica sul benessere sociale ed economico dei cittadini.

Quello del carpooling non è il primo provvedimento per ridurre l’impatto del traffico di cui si occupa Zardini. Nella scorsa legislatura il Parlamento ha approvato le disposizioni che riconoscono l’infortunio in itinere per chi utilizza la bicicletta durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro che lo stesso Zardini aveva promosso con un altro progetto di legge.

Rispondi