La sfida della Nuova Provincia
Come saprete la Provincia elettiva e’ stata abolita dal Governo che ha istituito un nuovo ente di area vasta di secondo livello, ovvero eletto dai consiglieri comunali dei comuni veronesi.
Si eleggerà il nuovo presidente e separatamente il nuovo consiglio provinciale, tutti scelti tra gli amministratori dei comuni veronesi.
Le funzioni e competenze sono riordinate ma lente resta importante perché si occuperà di ambiente e piani territoriali, di edilizia scolastica, di strade provinciali, di trasporto pubblico locale e continua ad avere partecipazioni in realtà fondamentali per lo sviluppo del territorio come le autostrade A22 e A4, ATV, l’aeroporto ed il Consorzio Zai.
Il partito democratico coi suoi amministratori e Sindaci ha costruito una vasta alleanza civica ed amministrativa che conta su 65 sindaci su 98, andando oltre al recinto del centro sinistra, con l’obbiettivo condiviso di curare il bene del territorio, affermare i valori e principi del partito democratico e assumendosi la responsabilità di candidarsi a governare il nuovo ente.
Il filo conduttore e’ stata la richiesta di discontinuità e alternatività delle politiche del passato, politiche sbagliate imposte con la forza da chi amministra la città, contro gli interessi dei cittadini e di chi non abita nel comune capoluogo.
Il nostro candidato presidente e’ Giovanni Peretti, sindaco di Castelnuovo del Garda di estrazione civica e cattolica con una amministrazione dove il PD da anni svolge ruoli centrali con grandi successi amministrativi, certificati da premi nazionali per politiche ambientali e sociali.
A sostegno di Peretti ci sono tre liste tra cui una civica costituita con amministratori di centro sinistra e con iscritti al PD, Insieme per Verona.
La sfida e’ complessa perché i voti saranno ponderati con un moltiplicatore crescente su base demografica e la città di Verona amministrata dai nostri avversari avrà un grande peso nel determinare le percentuali di voto, ma mai come in questo caso abbiamo una chance vera di sconfiggere le politiche sbagliate di Tosi e della Lega.
Una sfida che in caso di vittoria archivierebbe la presunta invincibilità dei nostri competitor aprendo nuovi scenari offrendo al Pd l’occasione di costituire una alternativa vera.